MA L’INCHIESTA SULLE TRUFFE ALL’INPS E’ PASSATA ALL’ANTIMAFIA
E’ tornato in libertà qualche ora fa il consigliere provinciale coriglianese Antonio Caravetta di 40 anni.
Si trovava agli arresti domiciliari da oltre un mese e mezzo per come disposto dal Giudice per le indagini preliminari dell’ex Tribunale di Rossano, Margherita Letizia Benigno, in qualità di principale indagato nell’ambito della maxi-inchiesta denominata “Senza Terra” la cui operazione di polizia giudiziaria era stata fatta scattare lo scorso 19 ottobre dagli uomini della Guardia di Finanza della Compagnia di Rossano.
I quali avevano notificato un’ordinanza applicativa di misure cautelari nei confronti di quattordici persone mentre un’altra novantina era stata raggiunta dall’informazione di garanzia in qualità d’indagate a piede libero.
Nell’occasione, però, Caravetta era sfuggito all’arresto poiché si trovava all’estero, in Brasile.
Successivamente era rientrato in Italia e s’era consegnato alle autorità.
A disporre l’odierna liberazione del consigliere provinciale è stato lo stesso Gip che ne aveva ordinato l’arresto – su richiesta degli avvocati che difendono l’indagato – per la cessazione delle esigenze di natura cautelare nei confronti dello stesso.
Antonio Caravetta, ex appartenente al partito dell’Unione di Centro, è ritenuto mente, artefice e dominus d’una maxitruffa da 11 milioni di euro ai danni dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, attraverso la sua attività di patronato.
Oggi, a seguito d’alcune pesanti dichiarazioni rese lo scorso 15 novembre al Sostituto Procuratore Vincenzo Quaranta da parte del collaboratore di giustizia coriglianese Carmine Alfano, un consistente filone della maxi-inchiesta “Senza Terra” è passata di mano dall’ex Procura di Rossano alla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro.
Non s’escludono perciò colpi di scena…