La maggior parte delle forze politiche coriglianesi, partiti e movimenti civici, versano in difficoltà drammatiche in vista del voto amministrativo per l’elezione diretta del nuovo Sindaco e del nuovo Consiglio comunale previsto per i prossimi 26 e 27 maggio.

Ad eccezione dell’imprenditore Giorgio Aversente, già ufficialmente candidato a sindaco per la terza volta consecutiva col proprio movimento civico Un volto nuovo per Corigliano, e di Maria Filomena Russo, ufficialmente candidata a sindaco dal partito d’estrema destra Forza Nuova, non vi sono altre candidature ufficiali da parte delle (tante) altre forze che animano, o meglio che dovrebbero animare, la vita politica nella realtà urbana più importante dell’intera provincia di Cosenza dopo il capoluogo con un ente comunale i cui organi elettivi nel giugno 2011 erano stati dichiarati sciolti per infiltrazioni mafiose.

Un drammatico quanto amaro dato di fatto, quest’ultimo, reso ancora più drammatico dal fatto, noto urbi et orbi, che oltre alle persistenti incrostazioni derivanti dalle passate infiltrazioni malavitose, l’eredità presente in Municipio non è un tesoro custodito in chissà quale forziere ma una montagna di debiti nei confronti di tantissimi creditori e una persistente incapacità amministrativa d’esigere e soprattutto d’incassare l’abnorme dovuto da parte d’una enorme schiera di debitori dell’ente comunale.

Attenzione, perché lo stato amministrativo potrebbe essere ancor più grave di questo, o di come lo si possa immaginare tra le forze politiche locali. Le quali, sul punto, appaiono scarsamente informate e – paradossalmente – persino scarsamente interessate. 

In questo quadro è evidente quanto strida con la realtà lo scannatoio delle aspirazioni da sindaco, in atto soprattutto nel centrosinistra.

Un vanaglorioso coacervo, quest’ultimo, che per logica conseguenza politica sarebbe dovuto partire in vantaggio sugli avversari di centrodestra rimossi dal Municipio per decreto dal Presidente della Repubblica con l’accusa d’avere immischiato la ‘ndrangheta nella gestione della cosa pubblica.

Così nel centrosinistra si consumano perversi riti satanici, riunione dopo riunione, serata persa e inconcludente dopo serata persa e inconcludente. 

Riunioni e serate non proiettate alla ricerca di qualcuno che possa mettere d’accordo tutti sul piano della credibilità politica e della garanzia di buona capacità amministrativa, bensì alla pretesa (individuale o di gruppo) di consenso da parte degli altri al fine di soddisfare smanie di vanaglorioso protagonismo non supportato da credibilità politica nè da garanzia di buona capacità amministrativa.

Il centrodestra, ringalluzzito dopo la tenuta nelle elezioni politiche, per parte sua tace e lascia spazio solo a qualche timida indiscrezione giornalistica. Appare evidente come esso stia attendendo gli eventi del centrosinistra al fine di calibrare la giusta candidatura a sindaco con cui giocarsi la partita – per vincerla s’intende – senza ansia da prestazione.

In mezzo al campo c’è il Movimento 5 Stelle attorno al quale, dopo lo strepitoso successo elettorale alle politiche, in queste settimane si muovono tante attenzioni interessate da parte di altri movimenti civici mossi per lo più da ex esponenti di partiti di destra, di centro e di sinistra.

Lo scannatoio coriglianese è aperto 24 h 24. 

Tra la tanta carne da macello manca però una cosa fondamentale: la “ricetta”.

Già, perché tra le tante urla e i gemiti di questo scannatoio politicante nessuno esprime idee risolutive dei drammatici problemi che stanno ammazzando Corigliano e i coriglianesi, senza esclusione di quelli che nello scannatoio ci sguazzano…    

Di admin

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