Difficile da credere, o soltanto da pensare, che tre candidati a sindaco usciti di scena al primo turno elettorale non abbiano più alcun legittimo politico interesse a sedere tra i banchi del prossimo Consiglio comunale di Corigliano Calabro. Parliamo dei signori Giorgio Aversente, Elvira Campana e Giorgio Triolo. I primi due espressioni di liste civiche, il terzo rappresentante d’un importante partito nazionale, il Popolo della Libertà di Silvio Berlusconi.
Sì, davvero difficile da pensare…
Già, perché nel caso (improbabile) di vittoria al turno di ballottaggio dei prossimi 9 e 10 giugno da parte di Giovanni Torchiaro, candidato sindaco del Partito Democratico e di Sinistra Ecologia e Libertà, i tre signori sopracitati sarebbero ricacciati fuori dal Consiglio per l’ingresso a valanga di sette consiglieri del PD e tre di SEL, i quali risulterebbero eletti in forza del cosiddetto “premio di maggioranza” a due liste che, per i consensi riportati pari al 15%, di consiglieri “certi” ne hanno eletti complessivamente quattro.
Nel caso contrario di vittoria al ballottaggio di Giuseppe Geraci, candidato sindaco sostenuto al primo turno da cinque liste civiche che hanno riportato il 43% dei consensi, gli stessi Aversente, Campana e Triolo avrebbero infatti i loro seggi, garantiti.
Ciò non tenendo conto (ma come si fa a non tenerne conto…) che in caso di vittoria di Torchiaro le liste di Geraci vedrebbero fuori dal Consiglio comunale una larga schiera di consiglieri virtuali (frutto sempre del cosiddetto “premio di maggioranza”) i cui nomi hanno riportato una consistente mole di preferenze.
Allora è fin troppo facile decifrare il quadro entro la cui cornice si potrebbero celare alleanze sottobanco, dal momento che appare improbabile possano essere formalizzati apparentamenti sulla scheda tra le liste escluse dal ballottaggio e quelle che sostengono i due candidati al ballottaggio.
Vediamo.
Torchiaro, coi suoi PD e SEL, nella determinazione di voler vincere, dovrebbero corteggiare, sedurre, o prostituirsi…
Chi, con chi? C’è il Movimento 5 Stelle, c’è l’Unione di Centro e c’è la lista civica Liberi Ausoni. Tre liste che, in ogni eventualità, hanno già eletti certi e sicuri rispettivamente nelle persone di Francesco “Ciccio” Sapia, Francesco Madeo e Gioacchino Campolo.
Sull’altro fronte, invece, Geraci potrebbe restarsene tranquillamente fermo: eventuali ipotetiche avances le riceverebbe lui. Da parte di Aversente, Campana, Triolo e delle loro rispettive formazioni.
Facile prevedere il contenuto d’eventuali repliche all’AltraAnalisi: «Non intendiamo corteggiare nè sedurre alcuno, per noi la politica non è prostituzione, chiederemo il consenso ai liberi cittadini di Corigliano Calabro e bla bla bla… ».
Ci sarebbe soltanto da crederli.
Essere recidivamente scollati dai cittadini-elettori in politica si paga caro e amaro.
E oggi certe distanze si sono elettoralmente tradotte in modo così grande da rendere inutili pure i corteggiamenti, le seduzioni e ogni tipo di prostituzione politica…