Difficile ottenere un cambio di residenza senza l’effettivo “risiedere” in un’altra abitazione da parte di chi ne fa richiesta al Comune.

Norme, procedure ed accertamenti vengono osservati con scrupolo da parte della burocrazia responsabile dei servizi d’anagrafe, che spesso respinge le istanze in difetto dei requisiti oggettivi. 

Spesso, non sempre. Almeno nel Comune di Corigliano Calabro.

Già, vediamo cosa accade qui.

Lo scorso 18 febbraio un giovane presenta un’istanza di cambio residenza.

Nove giorni dopo il Servizio Anagrafe la respinge, a seguito dell’accertamento da parte del Comando di Polizia Municipale il cui agente informatore riscontra che il giovane non abita nell’appartamento all’indirizzo dichiarato

Lo stesso giovane ci riprova, lo scorso 5 luglio: la data è quella di ricevimento da parte dell’Ufficio Protocollo, l’istanza invece reca la firma dell’interessato senza alcuna indicazione di data. 

Pure l’allegato verbale d’accertamento, in questo secondo caso, è anomalo: reca la data del 9 luglio, nulla v’è specificato circa l’effettivo “abitare” del richiedente al nuovo indirizzo dichiarato, e, soprattutto, difetta del secondo foglio in cui dovrebbero comparire le firme dell’agente informatore di Polizia Municipale e del Comandante della Polizia Municipale stessa.

Sorprendentemente, però, lo scorso 18 luglio l’Ufficiale d’Anagrafe del Comune di Corigliano Calabro “sforna” un bel certificato che attesta l’avvenuto cambio di residenza del giovane: da Viale Rimembranze numero 116 a Viale Rimebranze senza numero civico.  

Sulla singolare vicenda il giorno dopo viene presentato un dettagliato esposto al Comandante della Polizia Municipale, al Sindaco e al Prefetto, da parte d’un interessato il quale chiede chiarimenti “documentati”.

Lo strano fatto amministrativo è di fatto incastonato a una lite civile che contrappone un padre e un figlio, tesa a dimostrare, tanto dall’una quanto dall’altra parte, l’effettivo possesso dell’appartamento oggetto d’una contesa legale che ha condotto il figlio, dietro consiglio del proprio legale, alla richiesta di cambio residenza. Benché lo stesso non sia in possesso delle chiavi per entrarvi nell’appartamento…

Strategie legali a parte, nella vicenda rileva un fatto: il legale che assiste il giovane è l’avvocato Francesco Paolo Oranges, dallo scorso 25 giugno Vicesindaco del Comune di Corigliano Calabro e titolare delle deleghe, tra le altre, al Personale, alla Trasparenza e Legalità, ai Servizi Demografici, alla Semplificazione Amministrativa.

Non solo.

Stranezza nella stranezza, anomalia nell’anomalia, proprio a seguito dell’esposto dello scorso 19 luglio, nel pomeriggio di ieri un agente informatore della Polizia Municipale avrebbe tentato un accesso “postumo” al già avvenuto cambio di residenza proprio nell’appartamento di “Palazzo Leonardo” sito in Viale Rimembranze senza numero civico, al fine di redigere il secondo foglio – quello mancante – del verbale d’accertamento relativo alla pratica di cambio residenza.

                    

E, dulcis in fundo: come ha potuto il Comune di Corigliano Calabro accordare la certificata residenza in un appartamento non abitabile poiché privo delle utenze idrica ed elettrica, privo di servizi igienici e dei sanitari, privo di cucina e d’alcun tipo d’arredamento?


Foto: in alto, il Vicesindaco di Corigliano Calabro, avv. Francesco Paolo Oranges, al centro e sotto, l’ingresso dell’appartamento di Viale Rimembranze, il bagno e la cucina   

Di admin

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