A scanso d’equivoci: nulla da eccepire – anzi, al contrario, li apprezziamo – verso coloro e quanti in queste ore si stanno prodigando per la buona riuscita dell’evento “Notte d’estate al centro storico”, una “notte bianca” dall’onomastica differente ed oramai scarsissimamente originale quanto a “proposta” finalizzata ad allietare residenti e turisti a Corigliano Calabro. D’altronde quest’olio abbiamo e con quest’olio dobbiamo friggere, recita un vecchio detto dialettale da noi tradotto.
Già, perché al Comune di Corigliano Calabro d’investire risorse proprie (in primis col gettito derivante dall’esazione della cosiddetta tassa di soggiorno) o d’intercettare risorse presso enti sovracomunali (in primis la Regione Calabria) s’è capito chiaro e tondo che non importa un fico secco. Con buona pace delle chiacchiere divulgate tramite comunicati stampa più falsi delle Lacoste acquistate alle bancarelle da parte dell’attuale assessora comunale al Marketing e promozione turistica, Sport, Spettacoli e grandi eventi, Alessandra Francesca Capalbo, e di chi l’ha preceduta tanto nell’attuale amministrazione retta dal sindaco Giuseppe Geraci quanto nelle precedenti gestioni degli ultimi dieci anni.
Sì, perché è da tanto che a Corigliano Calabro d’estate non si può assistere ad eventi d’indiscutibile ed obiettiva qualità, ovviamente al netto dei gusti personali d’ognuno. Arriviamo al tasto più dolente: sono anni che a Corigliano Calabro non si può assistere ad un concerto di musica leggera, escludendo ovviamente quelli organizzati anni addietro e per alcuni anni di seguito dall’ente Provincia di Cosenza nell’area portuale.
Al contrario, possiamo fare un lunghissimo elenco dei concerti già tenutisi ed in programma fino alla fine di questo mese d’agosto in Comuni grandi e piccoli, alcuni davvero microscopici, dalla costa jonica a quella tirrenica della provincia passando per l’entroterra, e, volendoci allargare all’intera regione, più che un elenco potremmo definirlo una galassia d’eventi di questo genere.
Concerti che richiamano nei luoghi che li ospitano migliaia e migliaia di persone, e tra essi molti turisti, provenienti da altri centri e che in quelle serate fanno diventare centro di gravità il luogo dell’evento, consentendo così di farne conoscere nel modo più semplice di questo mondo le bellezze naturali, artistiche ed architettoniche, e Corigliano Calabro di queste è certamente una grande miniera.
Vedi Rossano ieri sera durante il concerto di Raf, vedi qualche sera fa, sempre a Rossano, durante quello di Peppe Voltarelli, vedi ancora in una delle scorse serate a Marina di Sibari con gli Almamegretta, o a Mirto-Crosia con una folla oceanica (senza alcuna esagerazione) accorsa dall’intero circondario per l’esibizione di Pupo, vedi ad agosto dello scorso anno a Roseto Capo Spulico con Giusy Ferreri, per citarne solo e soltanto alcuni.
Mentre domani sera – ne siamo certi – l’auspicabile buona riuscita della “Notte d’estate al centro storico” vedrà la partecipazione di pubblico che parla lo stesso strettissimo dialetto, il coRglianese, ciò sintomatico della chiusura ermetica cui lo stato brado amministrativo coriglianese ha relegato quella che dovrebbe potersi definire una “città” di mare, con un paesaggio mozzafiato dal mare ai monti e con un centro storico pieno zeppo di bellezze artistiche ed architettoniche interessantissime.
Ma tant’è. La cialtrona e millantatrice attuale amministrazione del sindaco Geraci s’è addirittura inventata il “Premio nazionale Aroldo Tieri” dedicato ad un attore che – pace all’anima sua, ma diciamocelo molto francamente – di Corigliano Calabro che gli ha dato i natali s’è “interessato” facendosi il viaggio da Roma solo e soltanto quando veniva invitato a qualche manifestazione lui dedicata. Un “premio” costato per la verità poche migliaia d’euro (deprezzando, quindi, l’indiscutibile importante caratura dell’attore scomparso) e di cui neppure a Cantinella (nevralgica frazione locale) è arrivata l’eco in questi due anni d’attività. Altro che nazionale!
Sullo sfondo – e mica tanto – v’è l’utilizzo quasi sempre “improprio” della tassa di soggiorno, l’assenza in Municipio d’un ufficio o quantomeno d’un “pool” di risorse umane per la cultura, l’arte e gli spettacoli, la mancata intercessione presso il governo e il governatore regionali per patrocini economici pubblici e non per perorare l’umana “causa” di qualche figliolo nullafacente da assumere o da stabilizzare, motivo per il quale un governo ed un governatore regionali discutibili, discutibilissimi per mille e un motivo, non sono mai stati criticati, attaccati, messi in discussione, da un’amministrazione civica ma di destra o di centrodestra che dir si voglia come quella del sindaco Geraci.
Tirando le somme: potranno mai un trombone come l’attuale primo cittadino ed i suoi accoliti capire che per avere Corigliano Calabro “al centro” – e non solo in senso geografico – d’estate c’è bisogno in particolare d’eventi di musica e comunque d’eventi “veri”? Noi siamo pessimisti, molto.
Ad ogni modo, giusto e meritato plauso va agli organizzatori della “Notte della taranta” che un po’ di sere fa ha allietato e fatto divertire alcune migliaia di persone nella piazza del monumentale Quadrato Compagna, alla marina di Schiavonea.
Chiudiamo formulando i nostri migliori auguri alla “Notte d’estate al centro storico”, alle donne ed agli uomini di buona volontà che la stanno organizzando, ma non possiamo fare a meno di passare in rassegna un post su Facebook che qualche sera fa ha attirato la nostra attenzione, in particolare perché scritto da un amico serio, maturo ed assolutamente fuori da ogni logica di lotta politica: «Povero nostro centro storico, abbandonato, dopo le 21 assomiglia a una zona off limits, non circola nessuno, è diventato reticolato di gatti e cani randagi, peccato! Avrebbe tante potenzialità».
Dargli torto? E come? Sì, perché a Corigliano Calabro la “Notte d’estate al centro storico” non farà né l’”estate coriglianese” né illuminerà il centro storico, o meglio questo lo farà ma solo e soltanto per una notte…