Evviva il mercato, evviva la libera concorrenza e, soprattutto, evviva il principio (costituzionale) dell’economicità nella pubblica amministrazione. Naturalmente non a Corigliano Calabro. Sì, perché se uno degli argomenti che maggiormente ha tenuto banco sul fronte dell’informazione nell’ultimo biennio è quello relativo alla mancata emissione del bando pubblico per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, col servizio attualmente ancora in proroga (l’ennesima) alla stessa impresa “Ecoross” che s’era aggiudicata l’ultima gara, potete immaginare quanto sia stata grande la nostra sorpresa quando abbiamo scoperto che – in realtà – il nuovo bando per il servizio d’igiene urbana è stato finalmente pubblicato, e pure da tempo!
Il bando è stato infatti pubblicato lo scorso 22 luglio, oltre due mesi or sono, dunque. Ma l’amministrazione del sindaco Giuseppe Geraci (foto) ha preferito farlo passare sotto silenzio, senza insomma dare fiato alle trombe della propria (tragi)comica attività di comunicazione pubblica. Già. Ma perché Geraci & company hanno fatto in modo che la pubblicazione del bando passasse col “silenziatore”? V’è un’unica interpretazione possibile. E plausibile. Nella sede municipale di Palazzo Garopoli pare sia stata di fatto recapitata una ed una sola busta contenente l’offerta economica per partecipare al bando. E sapete a chi apparterrebbe quella singola busta? Risposta esatta: proprio alla “Ecoross”, unica impresa italiana del settore che ha ritenuto conveniente partecipare al bando-rifiuti del Comune di Corigliano Calabro. E vediamo di capirne il perché.
Non è complicato, anzi, è molto più semplice di quanto si possa immaginare. Il bando, infatti, sembra proprio un abito cucito su misura per la “Ecoross”. In esso, tra l’altro – com’è possibile leggere a pagina 8 dell’allegato “Analisi dei costi” – si desume chiaramente come il Comune pretendesse che ogni impresa interessata a partecipare dovesse poi procedere all’assunzione di ben 65 dipendenti, indicandone, addirittura, persino il loro inquadramento contrattuale. E la “Ecoross” nella propria offerta economica disporrebbe esattamente di 65 dipendenti proprio con quegl’identici inquadramenti contrattuali. In pratica, vi fosse un’altra impresa in Italia che reputi sufficiente soltanto una quarantina di dipendenti per effettuare il servizio, la propria offerta non sarebbe neppure minimamente presa in considerazione. E infatti non ha partecipato nessuno se non la “Ecoross”.
Già, ma quanto costano tutti questi dipendenti ai cittadini-contribuenti di Corigliano Calabro? La risposta è: ben 2 milioni e settecentomila euro l’anno di stipendi sui 4 milioni annui a base d’asta del bando per il servizio nel complesso. Con gli autisti che arrivano a guadagnare 45 mila euro l’anno, quanto e più d’un direttore di banca! Ovvio che con un costo del personale così elevato, nessun’altra impresa poteva partecipare al bando se non quella che già aveva gli stessi dipendenti in organico! La stessa “Ecoross”, appena due anni fa, ha vinto l’appalto nel confinante Comune di Rossano (stesso numero d’abitanti di Corigliano Calabro) per un importo pari a 3 milioni e mezzo d’euro l’anno, “accontentandosi” di 1 milione e trecentomila euro in meno rispetto a Corigliano Calabro. Quindi, l’importo a base d’asta decisa a Corigliano Calabro, ovverosia 4 milioni e ottocentomila euro l’anno è superiore di ben 1 milione e trecentomila rispetto a quello di Rossano, risalente a due anni addietro, per lo stesso servizio e per lo stesso numero d’abitanti. Già, perché la “Ecoross” a Corigliano Calabro effettua il servizio con almeno 20 dipendenti in più rispetto a Rossano.
Ed è questa la ragione per cui, lo scorso 14 settembre presso il Castello ducale, il sindaco Geraci aveva pubblicamente annunciato l’imminente (ri)affidamento del servizio-rifiuti, tra lo stupore dei tanti che tra i presenti non sapevano che il Comune avesse finalmente emesso il bando durante le vacanze estive…