Da oggi è di nuovo un uomo libero. Ha finito di pagare il proprio debito con la giustizia Mario Straface, l’imprenditore 62enne di Corigliano Calabro, fratello dell’ex sindaca della città, Pasqualina Straface, definitivamente condannato a sei anni e otto mesi di reclusione per associazione mafiosa ed estorsione aggravata e continuata. Per lui è scattata la liberazione anticipata di qualche mese.

L’aveva visto finire in carcere, il 21 luglio del 2010 insieme ad altre 66 persone, la maxiretata denominata “Santa Tecla”. Poi i tre gradi di giudizio del maxiprocesso che ne era scaturito, fino alla pronuncia definitiva della suprema Corte di Cassazione.

Dopo alcuni anni trascorsi tra le sbarre carcerarie, a fine luglio del 2015 i giudici del Tribunale di Sorveglianza l’avevano assegnato agli arresti domiciliari per motivi di salute. Era perciò tornato nella propria abitazione di contrada Mandria del Forno. E stamane ha potuto riguadagnare l’uscio di casa per uscire.

Ancora sotto processo nell’ambito della stessa maxinchiesta “Santa Tecla” la sorella di Straface, la quale nel giugno del 2011 si vide sciogliere dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano l’amministrazione comunale che la vedeva a capo dall’estate del 2009. Sul suo capo pende l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.  

 

 

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