Potrebbe significare qualcosa, potrebbe significare tutto o non significare nulla. Fatto sta che da qualche tempo, ogni qualvolta giungono a Cassano Jonio importanti magistrati i cui nomi sono legati alla lotta alla ‘ndrangheta essi snobbano il sindaco Gianni Papasso (foto). Il 24 novembre scorso, per esempio, l’Assessorato comunale alla Cultura retto da Rossella Iuele aveva organizzato in grande stile, presso il Teatro comunale sul centralissimo Corso Garibaldi, la presentazione del libro del generale dei Carabinieri Angiolo Pellegrini “Noi, gli uomini di Falcone”. Ospite d’onore della “serata d’autore” il procuratore capo della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, Nicola Gratteri. Il quale però, “per giustificati motivi”, non si presentò.
A fargli “compagnia” nell’assenza colui il quale doveva essere l’eccellente moderatore della serata cassanese con ospiti illustri, il noto giornalista e direttore de Il Corriere della Calabria Paolo Pollichieni, il quale si fece comunque sostituire dalla redattrice della stessa testata Mirella Molinaro. Alla serata, oltre a Papasso ed alla sua assessora, prese parte il vescovo della Diocesi cassanese Francesco Savino notoriamente impegnato pure su ogni tipo di “fronte” civile. E pensare che il sindaco Papasso per richiamare l’attenzione dei suoi concittadini su quello che fu comunque un partecipatissimo incontro fece girare per l’intera giornata un’auto che strombazzava la presenza del procuratore Gratteri. Il quale lo snobbò.
Ciò accadeva poco più di tre mesi prima dell’arrivo della Commissione d’accesso agli atti approdata nel municipio cassanese lo scorso 7 marzo a verificare i sospetti d’infiltazioni di ‘ndrangheta nell’attività del Comune amministrato proprio da Papasso. Presenza, quella della Commissione d’accesso, tuttora permanente.
Ma veniamo ai giorni nostri, vale a dire al “dopo 7 marzo”. E precisamente al 21 aprile, quando a Cassano Jonio giunse nientepocodimenochè il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, sempre presso il Teatro comunale, quale relatore nel convegno promosso dalla Fondazione nazionale antiusura “San Matteo Apostolo” sul tema: “La legge della forza: la ‘ndrangheta, l’usura. La forza della legge: il principio di legalità, condizione di libertà e democrazia”. In quella sede, durante il proprio intervento ed al cospetto d’un folto pubblico, il procuratore nazionale Roberti salutò calorosamente il presidente della fondazione antiusura Francesco Marzano, presidente emerito della suprema Corte di Cassazione, il vescovo Savino anch’egli presente, ma pure lui snobbò il sindaco Papasso il quale aveva preso la parola pochissimi minuti prima di lui per poi riprendere il suo posto in prima fila.
E siamo ad oggi. Sì, proprio oggi oggi. Nel pomeriggio, infatti, a Cassano Jonio s’è tenuto l’importante convegno conclusivo nell’ambito della rassegna nazionale “Fisco e legalità”, organizzato dall’Associazione magistrati tributari presso l’Istituto d’istruzione secondaria superiore. Numerossime ed importanti presenze – tra gli altri i procuratori di Castrovillari e di Cosenza, Eugenio Facciolla e Mario Spagnuolo – ed un’unica assenza fisica, che tutti hanno notato a partire dal manifesto dell’importante appuntamento dove il nome di Gianni Papasso non compariva neppure per un timido “saluto istituzionale”…