L’autorevolezza dell’assessore pignorato http://altrepagine.it/index.php/notizie/160-corigliano-l-assessore-pignorato censura gli «allarmismi» ma non certo l’allarme che scaturisce dalle puntuali indiscrezioni giunteci in redazione in questi ultimi giorni in relazione alla liquidità di cassa del Comune di Corigliano Calabro http://www.altrepagine.it/index.php/notizie/319-corigliano-e-il-comune-azzero-la-cassa. Se ogni parola ha un preciso significato – e senza alcun dubbio è così – “allarmismo” ne ha uno ed “allarme” ne ha ben altro.
L’assessore comunale al Bilancio, Programmazione economica e finanziaria e Tributi, Mauro Stellato (foto), afferma che al 31 marzo scorso il Comune aveva un saldo di cassa positivo per oltre 2,6 milioni d’euro. Peccato però che in un comunicato stampa d’appena tre mesi fa (5 febbraio) http://www.coriglianocalabro.it/index.php/politica/14440-ridotta-spesa-improduttiva-recuperata-evasione il “saldo attivo” di cassa per il Comune era di 5,5 milioni d’euro. In pratica l’amministrazione comunale ha speso ben 2,9 milioni di euro in meno di due mesi. Come saranno stati spesi? Più avanti risponderemo alla domanda. L’assessore Stellato oggi comunica la liquidità di cassa del Comune alla data del 31 marzo – ben 45 giorni fa – ma lo stesso si guarda bene dal rendere pubblico il saldo di cassa del Comune alla data odierna. Perché? Forse proprio perché oggi in cassa non v’è un centesimo? Eppure Stellato dovrebbe ben sapere che il responsabile comunale del Settore finanziario dispone – ovviamente – dell’accesso diretto al conto corrente comunale in essere presso l’istituto bancario di tesoreria e ben avrebbe potuto farsi stampare sì da renderlo pubblico l’odierno saldo corrente. Ci faccia capire l’assessore Stellato: se a dirglielo non fosse il Collegio dei revisori contabili – che giunge in municipio forse neppure una volta al mese – egli non saprebbe mai quanta liquidità il Comune ha in cassa? L’assessore forse scherza. Del resto ognuno di noi quando vuole sapere quanti soldi ha sul proprio conto corrente va allo sportello Bancomat a fars stampare il saldo attuale, ma quando quest’operazione va a farla Stellato allo stesso il Bancomat “sputa” sempre il saldo di due mesi addietro, e magari lo scontrino glielo portano a casa i revisori contabili! Ammesso e non concesso che fino a 45 giorni fa il Comune avesse in cassa 2,6 milioni d’euro, l’assessore Stellato dovrebbe comunicare ai cittadini, ed ai dipendenti comunali – i quali forse il 27 di questo mese non riceveranno lo stipendio – a quanto ammontano i “fondi liberi” ed i “fondi vincolati” che componevano questi 2,6 milioni d’euro. Già, perché la stragrande maggioranza di questi fondi sembra non si possano spendere in quanto “vincolati” – appunto – per spese specifiche. Per intenderci: non si possono utilizzare i fondi per le opere pubbliche o quelli per il rimborso dei mutui per corrispondere gli stipendi. E Stellato ben si guarda dallo specificare quanti dei 2,6 milioni d’euro esistenti sul conto del Comune al 31 marzo scorso fossero vincolati per altre spese.
Che il Comune non stia pagando regolarmente le fatture alle imprese proprie fornitrici lo dimostra – chiaro e tondo – il fatto che l’ultimo pagamento effettuato in favore dell’impresa Ecoross affidataria del servizio d’Igiene urbana risalga al mese di dicembre 2016. Quattro mesi e mezzo fa. Facciamo l’esempio d’Ecoross perché – attesa l’importanza e la delicatezza del servizio che presta – è una di quelle imprese che il Comune cerca sempre di pagare puntualmente. Si pensi a cosa succederebbe in caso d’agitazione dei dipendenti d’Ecoross che non ricevano più lo stipendio a causa dei pagamenti ritardati del Comune di Corigliano Calabro con l’immondizia che si potrebbe accumulare per le strade proprio all’inizio della stagione estiva. Se il Comune ha tutti questi soldi in cassa perché non paga regolarmente le imprese fornitrici da mesi e mesi? Ma a confermare che il Comune di Corigliano Calabro non ha un centesimo in cassa è proprio Stellato! Quando, nel proprio comunicato, lo stesso informa della lieta novella tutta la cittadinanza: quest’anno la prima rata della Tari (la tassa sulla raccolta e lo smaltimento dei rifiuti) non si pagherà più il 22 agosto come l’anno scorso, ma sarà anticipata al 30 giugno. Di ben due mesi. E come mai?! Semplice: il Comune non ha liquidi e deve cominciare a far cassa con due mesi d’anticipo. E se si pensa come a giugno prossimo al Comune cominceranno ad arrivare pure i versamenti e gli altri fondi relartivi all’Imu 2017 si può ben immaginare quanto, in questo momento, l’amministrazione coriglianese abbia un bisogno disperato di denaro liquido tanto da anticipare pure la Tari per tirare a campare nonostante l’arrivo dell’Imu! Quando, poi, i coriglianesi riceveranno la prima bolletta della Tari a giugno prossimo avranno di che “divertirsi” visto l’incremento esponenziale del costo del servizio dovuto alla raccolta differenziata porta a porta “spinta” che partirà dal prossimo primo luglio.
“Capitolo Soget”: ci risulta che una moltitudine di cittadini coriglianesi stia facendo ricorso in Commissione tributaria per qualsiasi cartella proveniente dalla società ex concessionaria unica per la riscossione dei tributi comunali inviata dalla stessa ai cittadini a partire dal primo gennaio 2015. Perché? Semplice pure questo. I motivi che si contestano a Soget Spa ed al Comune di Corigliano Calabro sono sempre gli stessi. Come mai nel dicembre 2014 il Comune ha accordato a Soget la proroga del servizio pur in presenza d’una sua condanna al divieto di contrattazione con la pubblica amministrazione? Quando fu mai firmato il contratto di proroga tra il Comune e Soget? Quali sono i titoli giuridici che abilitano Soget a riscuotere dai cittadini coriglianesi a partire dal primo gennaio 2015? È ovvio che se il Comune ha prorogato il servizio a Soget controlegge, così come parrebbe d’essere, i cittadini non pagano nè pagheranno ed il Comune si ritrova a cassa vuota. Senza contare tutte le condanne alle spese legali alle quali andrebbe incontro il Comune.
Per quanto riguarda l’anticipazione di tesoreria, diamo credito a Stellato il quale conferma che il Comune non lo sta utilizzando. Ciò che Stellato dovrebbe specificare, però, è che il Comune di Corigliano Calabro non sta utilizzando l’anticipazione di cassa non perché essa non occorra, bensì perché l’istituto bancario di tesoreria non ha la benché minima intenzione di prestare denaro al Comune di Corigliano Calabro ben sapendo che difficilmente esso potrebbe tornargli indietro…
ECCO IL TESTO DELLA REPLICA INVIATACI DALL’ASSESSORE. «Il saldo di cassa al 31 marzo 2017, per come si evince dalla relazione dei revisori contabili, è pari a 2 milioni e 634.309, dato che sarà confermato, se non migliorato, in sede di verifica del secondo trimestre. I pagamenti avvengono in modo regolare. La Tari 2017 sarà anticipata. Le notizie allarmistiche sullo stato della cassa municipale mi impongono di rappresentare obiettivamente l’attuale situazione finanziaria del Comune di Corigliano. È quanto dichiara l’assessore al bilancio Mauro Stellato precisando obiettivo dell’esecutivo è soltanto esclusivo è quello di tranquillizzare i cittadini, i dipendenti ed i fornitori ai quali, un’informazione che si rivela spesso poco avvezza ai processi tecnici, rischia di somministrare allarmismi e ampie dosi di preoccupazioni ingiustificate. L’amministrazione – aggiunge – non ha alcun bisogno di ricorrere ad anticipazioni di tesoreria, tantomeno ha formulato richiesta in tal senso. La gestione finanziaria dell’ente, riferibile agli incassi e ai pagamenti, si attua sulla base di una programmazione basata sul principio di prudenza di gestione. Per il mese di aprile si è proceduto al regolare pagamento degli stipendi dei dipendenti, cosa che verrà garantita anche per i mesi successivi, oltre che di tutti i mandati pervenuti all’ufficio di ragioneria. Per il mese di maggio si darà puntuale copertura anche a 596.000 euro, riferibile alla rata in scadenza della restituzione dell’anticipazione di liquidità a suo tempo assicurata dalla Cassa depositi e prestiti, così come goduto da tutti i Comuni italiani. Come già anticipato in sede di bilancio di previsione, rispetto al 2016, quest’anno – precisa l’assessore – la gestione dei ruoli avviene attraverso un programma che evita di concentrare le principali scadenze nella parte finale dell’anno. Il tutto anche per non appesantire i cittadini in prossimità delle feste natalizie. Per il 2017 è stata già ultimata l’operazione di verifica dei consumi del servizio idrico e sarà anticipata al 30 giugno la prima rata relativa alla Tari, che si ricorda lo scorso anno essere fissata al 22 agosto. L’emissione dei ruoli di competenza è emessa, da parte del settore tributi, attraverso l’utilizzo del sistema operativo della società Municipia, unico concessionario, che segue i dipendenti del Comune con la necessaria attività formativa. Il tutto con evidenti vantaggi in termini di semplificazione delle procedure. Il passaggio ad un unico sistema operativo darà definitiva soluzione anche ai problemi di gestione di banche dati, negli anni scorsi gestite da soggetti diversi. Il settore tributi municipale, nei primi mesi del 2017, ha dovuto affrontare e risolvere ogni problematica relativa al definitivo distacco dalla Soget, che per molti anni è stato unico concessionario dell’Ente. In tal senso – conclude Stellato – si è provveduto a dare ampia informazione ai cittadini su come comportarsi per gli adempimenti in corso».