Naturalmente, le prossime elezioni comunali di Corigliano Calabro dovrebbero tenersi tra un anno esatto, ma oggi sul municipio pende la spada di Damocle d’un possibile secondo scioglimento anticipato degli organi elettivi per infiltrazioni della criminalità organizzata con relativo nuovo commissariamento dell’ente per un tempo che può arrivare a diciotto mesi. A Palazzo Garopoli, infatti, com’è noto a tutti, dal 7 marzo scorso s’è insediata la Commissione d’accesso agli atti nominata dal prefetto di Cosenza su delega del ministro dell’Interno.
A dispetto del sindaco Giuseppe Geraci e di ciò che egli vorrebbe o non vorrebbe fare nel caso il Comune non dovesse essere sciolto (in caso contrario non potrebbe ricandidarsi per legge), e a dispetto pure dell’acceso processo di fusione istituzionale ed amministrativa tra i Comuni di Corigliano Calabro e Rossano che potrebbe condurre ad elezioni amministrative per eleggere Sindaco e Consiglio comunale dell’ipotetico comune unico, la campagna elettorale coriglianese è già cominciata. E, per il momento, è un duello tra due candidati a sindaco, il primo dei quali ufficiale, l’altro quasi.
Da una parte v’è Aldo Algieri, ex “ras” locale del Partito democratico, il quale in passato ha ricoperto la carica di vicesindaco con una coalizione di centrosinistra, fu successivamente candidato a sindaco sempre per il centrosinistra ed oggi è leader del movimento civico “Liberi per cambiare” che ha in seno elementi un tempo in quota tanto al centrosinistra quanto al centrodestra. Dall’altra parte Giovanni Dima, già potente assessore regionale di Alleanza nazionale e già parlamentare di quel che fu il Popolo delle libertà, oggi leader locale di Fratelli d’Italia.
Sono le 19,57 di ieri quando sul profilo Facebook di Algieri compare un post: «Caro Giovanni, penso che adesso potresti anche smetterla di telefonare i miei amici, nonché sostenitori, per lamentarti politicamente della mia persona giustificandoti con loro sulle tue grandi responsabilità per quanto attiene Corigliano e l’area urbana tutta (compresa la perdita del Tribunale). Se hai delle valide giustificazioni, non le devi né a me né ai miei amici: le devi ai cittadini, considerato che, proprio grazie a loro e alla fiducia che ti hanno dato, godi persino di un vitalizio. Non puoi nasconderti dietro a un dito, né sull’amministrazione Straface (l’unica ad aver pagato a caro prezzo lo scioglimento per mafia) né sull’attuale sostegno politico che Fratelli d’Italia dà all’amministrazione Geraci (che, tra l’altro, è al vaglio della commissione antimafia). La gente alla quale ti rivolgi, e della quale io mi onoro di avere come amici e sostenitori come Osvaldo, Antonello, Italo, Valeria, Luigino, Eugenio, Franco, Peppino, Battista e tanti altri ancora (tra cui persino mia sorella!) sono persone fidate e perbene. Il teatrino della politica non ci appartiene. La musica in città è cambiata e solo tu, con la tua ex collega di partito Maria, che dà consigli politici a destra e a manca nonostante la sua carriera politica non sia proprio costellata di grandi successi, ancora non ve ne siete accorti. Se proprio avverti la necessità di un chiarimento politico riguardo le tue responsabilità, io sono a tua completa disposizione per un pubblico confronto». Non passa molto tempo e Dima con un commento sullo stesso post risponde: «Caro Aldo, mi hanno segnalato quanto hai scritto. Sono a tua disposizione. Decidi tu quando ci vogliamo confrontare, dove ci vogliamo confrontare e le regole (civili e democratiche che dovranno regolamentare tale incontro). Non temo nulla, non è “spavalderia”. È il mio modo di essere! Possiamo parlare di tutto. Non mi sottraggo a nulla. Né sul piano pubblico quindi politico, né sul piano privato. Se converrai con me sulla necessità di fare chiarezza, non mi sottraggo. Aspetto. Ps volutamente non ho parlato del merito delle cose che dici ed affermi, ci sarà appunto il confronto». Algieri: «Sono a tua completa disposizione. Per quanto attiene le tue preoccupazioni su un confronto civile e democratico non ho remore, né mi sono posto detto problema». Dima: «Non è una preoccupazione, sono regole che garantiscono entrambi. Decidi e fammi sapere». Algieri: «Puoi contattare tranquillamente dei giornalisti o se vuoi li contatto io per organizzare il tutto». Dima: «Tocca a te ovviamente organizzare il tutto, decidi». Algieri: «Come preferisci, organizzo e ti comunico il tutto al più presto. Ps personalmente non ho bisogno di regole che mi garantiscano. Di solito garantisco io sulle regole. Ma va bene così. A presto». Dima: «Manco io, a me serve solo una stretta di mano, sai sono un po’ “all’antica”, lo dicevo solo perché spesso per gli incontri di questo tipo si procede con le regole, ok. Aspetto». Algieri: «Bene».
Non ci resta che attenderlo, allora, questo duello…