Parla Bruno Mautone, autore d’un documentatissimo libro-dossier che ha richiesto alla Procura di Roma la riapertura delle indagini sull’incidente del 2 giugno 1981 in cui trovò la morte il giovane cantautore
Che il potentissimo strumento della televisione massifichi il pensiero facendo diventare opinione comune ciò che viene pronunciato dai personaggi che la comandano, è un dato di fatto. Così, dalla fine degli anni Settanta, quando si parla di Rino Gaetano, la definizione imposta da Gianni Boncompagni e Maurizio Costanzo è quella d’“un cantautore nonsense”, anzi “il cantautore nonsense”.
Non ripetiamo qui né gli aggettivi tantomeno i pesanti epiteti pronunciati qualche sera fa, a Rossano, da Giuseppe Amorelli e da Bruno Mautone, entrambi noti avvocati operanti in Campania, entrambi cultori della musica d’autore ed il secondo autore di ben due libri-dossier proprio sulla figura di Rino Gaetano, all’indirizzo del recentemente scomparso Boncompagni e del vivente Costanzo il cui nome figurava negli scottanti elenchi della loggia massonica segreta P2 del fascista Licio Gelli, lo scomparso uomo nero dei più bui e fitti misteri della storia d’Italia. «Fu Maurizio Costanzo, durante una sua trasmissione televisiva in cui Rino Gaetano era ospite, a rinfacciargli con sprezzo che componeva le sue canzoni consultando le Pagine gialle. Una vendetta per il fatto d’essere citato in “Nuntereggae più”, ma non solo. Perché Costanzo era tra i personaggi che Rino Gaetano non “reggeva” proprio», ci spiega l’autore – il quale vive e lavora ad Agropoli in provincia di Salerno, dove svolge la professione d’avvocato cassazionista, ha ricoperto la carica di sindaco e collabora con giornali, emittenti radio e televisioni locali – a margine della presentazione della propria opera durante la serata di sabato 29 luglio scorso presso il teatro all’aperto che porta il nome proprio di Rino Gaetano sul lungomare rossanese.
“Chi ha ucciso Rino Gaetano?” (Revoluzione edizioni, 2016) fa seguito a “Rino Gaetano, la tragica scomparsa di un eroe” (L’Argolibro, 2013) ed è il più scottante dei due volumi scritti e pubblicati da Mautone. Quasi trecento pagine. «Già la pubblicazione del primo aveva suscitato polemica da parte della sorella di Rino Gaetano, Anna, circa la presunta affiliazione massonica di Rino Gaetano e la dinamica dell’incidente stradale in cui trovò la morte, all’età d’appena 30 anni, il 2 giugno del 1981 lungo la Via Nomentana a Roma. Un incidente che, secondo le conclusioni cui sono giunto, è stato “pianificato”».
E col suo secondo libro l’autore è supportato da una copiosa documentazione che riapre di fatto la questione: Rino Gaetano venne davvero ammazzato? Ed eventualmente da chi? Mautone riporta alla luce un’interrogazione parlamentare rivolta, pochi giorni dopo l’incidente mortale, all’allora Presidente del Consiglio dei ministri Arnaldo Forlani, attraverso la quale due senatori dell’allora Movimento sociale italiano, Araldo di Crollalanza e Tommaso Mitrotti, richiedevano formali chiarimenti sulla drammatica morte di Rino Gaetano. «Un’interrogazione parlamentare di cui i giornali stranamente non diedero mai notizia. E che non trovò mai risposta da parte del Presidente del Consiglio, costretto alle dimissioni due mesi dopo quell’atto parlamentare per avere tenuto nascosta allo stesso Parlamento italiano l’esistenza degli elenchi nominativi della rete massonica coperta fondata da Gelli e di cui lo stesso Forlani ed il suo governo erano da tempo a conoscenza. Dell’incidente mortale mancava l’ora, mancava il nome di chi allertò i soccorsi, mancavano i nomi dei medici intervenuti su di lui e tanti altri particolari, tutti omessi. Che davano e continuano a dare a distanza di 36 anni l’impressione che sulla morte di Rino Gaetano si sia addensata una cappa di mistero».
Una morte che nel libro s’accosta ad un’altra morte prematura, sempre a causa d’un incidente stradale: quella d’un intimo amico del cantautore che lavorava presso l’Ambasciata ed il Consolato degli Stati Uniti d’America a Roma. «Enrico Carnevali morì nel febbraio del 1986, pure lui con l’auto che finì contro il tronco d’un platano e la cui bara subì uno strano e repentino trasferimento dal cimitero del Verano ov’era stato dapprima sepolto al cimitero Flaminio. Carnevali non solo era massone, ma era pure una fonte informativa di Rino Gaetano, e nel libro spiego come e perchè».
Nel volume Mautone raccoglie le testimonianze dirette d’altri due amici di Rino Gaetano, i quali escludono che il cantautore fosse massone. Mautone, quindi, perviene alla conclusione che egli non fosse affiliato e che i tanti impliciti ed espliciti riferimenti contenuti nei testi delle sue canzoni siano il frutto d’un interesse da studioso e d’interessato osservatore della massoneria. Nel libro si rimarcano le dichiarazioni forti rilasciate da Rino Gaetano dopo il proprio successo al Festival di Sanremo al giornalista Manuel Insolera, il quale lo intervistava ponendogli domande “musicali”, ottenendone risposte piccate e di tutt’altro argomento: la massoneria.
Tanti misteri per una vicenda artistica ed umana che a tutt’oggi manca di pezzi fondamentali. «Rino Gaetano è stato assassinato, bisogna riaprire le indagini sulla sua morte»: Mautone ne è talmente convinto da aver presentato ben due atti formali, articolati e dettagliati, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma. Già, perché vi sono serissimi dubbi sulla stessa dinamica dell’incidente in cui morì Rino Gaetano e l’autore sostiene apertamente la tesi dell’assassinio, invocando la motivata riapertura delle indagini non solo sulla morte di Rino Gaetano ma pure su quella dell’amico Enrico Carnevali. «La prima istanza l’ho depositata nel 2013, la seconda – che è un’integrazione di 35 pagine con 70 pagine di nuovi documenti allegati – l’ho invece depositata lo scorso 12 di maggio».
La morte di Rino Gaetano sarebbe avvenuta, secondo quanto argomentato nell’opera di Mautone, per mano d’agenti d’un apparato segreto denominato “Anello”. L’autore, con grande perizia, partendo dai testi delle canzoni di Rino Gaetano, mostra il possibile collegamento tra il cantautore, la massoneria ed i servizi segreti. Rino Gaetano si sarebbe segretamente infiltrato nella massoneria, ma ad un certo punto se ne sarebbe allontanato iniziandone a svelare in maniera criptica ed ermetica alcuni segreti proprio attraverso le sue canzoni. Messaggi criptici ed ermetici che certi ambienti non potevano non cogliere come aperte provocazioni e come possibili “minacce” nei loro stessi confronti. Da qui la sua uccisione, preannunciata nel poco noto brano “La ballata di Renzo”. Insomma,l’attenta lettura delle narrazioni musicali del cantautore fa emergere l’esistenza d’una realtà segreta, parallela e diversa rispetto a quella “offerta” alla cognizione ed al giudizio della generalità delle persone. La realtà, naturalmente, è sempre unica, però quando serve viene manovrata da una ristrettissima elite di superpotenti.
Tra i tanti e corposi argomenti del libro, l’interrogazione parlamentare che sollevò dubbi inquietanti sul sinistro mortale di Rino Gaetano, una “rosa assassina” e un “pugnale Usa” nei brani di Rino Gaetano e le inchieste della magistratura su la “Rosa dei Venti” e “Gladio”, nomi ed elementi precisi nei testi delle sue canzoni (pure in quelle d’amore) che riportano a vicende e scandali politici con ruolo attivo e segreto d’ambienti diplomatici e servizi filo-statunitensi in odore di logge massoniche, gl’intriganti parallelismi con una voce giornalistica scomoda, quella di Mino Pecorelli, controcorrente e con fonti informative d’altissimo profilo, morto ammazzato: nel processo per l’omicidio testimoniò in modo determinante per la condanna di Giulio Andreotti in Corte d’Assise d’appello il manager di Rino Gaetano, massone ed esponente d’un servizio segreto. Ed ancora, la morte prematura del caro amico dell’artista e la sua attività “misteriosa” presso gli uffici dell’Ambasciata e del Consolato americani, le sconcertanti vicende post mortem al cimitero del Verano, tanto quelle di Rino Gaetano quanto quelle dell’amico morto nel 1986, ed una identità che porta alla luce incidenti stradali, all’ombra del platano procurati da servizi segreti ed assassini.
Il lavoro di ricerca di Mautone non s’è mai arrestato e continua. A Rossano l’autore ha pubblicamente svelato pure alcuni importanti elementi non contenuti nel libro ma soltanto nelle istanze protese all’apertura delle indagini per omicidio, anticipando, in qualche modo, gli argomenti del suo terzo libro sull’argomento, che uscirà da qui ad un anno circa.