Dottor Jekill & mister Hyde. Un Giano bifronte, insomma. Almeno secondo le accuse, stavolta gravissime, che gli vengono mosse dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Castrovillari che stanotte ne ha ordinato l’arresto e la custodia cautelare in carcere, insieme ad altre tre persone, su richiesta della locale Procura guidata da Eugenio Facciolla.

Natale Taib, 34 anni, carabiniere, italiano a dispetto d’un cognome che rivela le proprie origini marocchine, residente a Rossano e già in servizio presso la Compagnia dell’Arma di Corigliano Calabro, era già noto alle nostre cronache. V’era piombato per la prima volta poco meno d’un anno fa, per un episodio tutt’altro che edificante per un rappresentante lo Stato che oltretutto indossa una divisa militare, quella onorevole dell’Arma dei Carabinieri, la Benemerita. E poi a ruota. Qui sotto i link delle nostre cronache, a partire dall’ultima.  

http://www.altrepagine.it/index.php/293-corigliano-divieto-di-dimora-per-il-carabiniere-energumeno

http://www.altrepagine.it/index.php/289-corigliano-carabiniere-o-delinquente

http://www.altrepagine.it/index.php/275-corigliano-incendiato-il-guru-e-il-carabiniere-alza-le-mani

http://www.altrepagine.it/index.php/252-corigliano-e-il-carabiniere-si-vanto-sono-compare-del-boss

Stavolta però, l’accusa nei suoi confronti e nei confronti dei suoi presunti “compari” – tra essi pure una guardia giurata – è d’estorsione, reato gravissimo. Taib e gli altri tre sono stati prelevati stanotte dalle loro rispettive abitazioni di Rossano, ammanettati e in tre tradotti presso la casa circondariale di Castrovillari per come richiesto dal giudice che ha emesso l’ordinanza applicativa delle misure cautelari, da parte dei carabinieri del Nucleo operativo radiomobile della Compagnia rossanese (nella foto, la sede) guidata dal tenente Carlo Alberto Sganzerla.

Le indagini nei confronti del quartetto erano scattate già mesi addietro, in seguito ad una circostanziata denuncia presentata agli stessi investigatori dell’Arma. Un’indagine mantenuta sotto uno strettissimo riserbo da parte degl’inquirenti. Però il fatto che il carabiniere fosse “chiacchierato” per ben altro rispetto agli episodi che l’avevano già visto finire in cronaca e che per questo ben altro fosse pure finito sotto i riflettori investigativi era già da tempo risaputo. Fino all’esito odierno del suo arresto. Il 16 agosto scorso aveva inviato alla nostra redazione un messaggio telefonico, col quale ci palesava la propria intenzione di querelare due ufficiali dell’Arma alla guida della Compagnia di Corigliano Calabro, ove aveva prestato servizio, ed altri suoi colleghi. Con ogni probabilità era una bufala. Qualche settimana fa, nel corso dell’udienza d’un processo a suo carico per una delle scorribande di cui è accusato, che si sta svolgendo dinanzi al Tribunale di Castrovillari, il suo avvocato di fiducia aveva rinunciato al mandato difensivo. Il giudice gli aveva perciò nominato un difensore d’ufficio. Il carabiniere imputato era assente e l’udienza s’era svolta in contumacia.

Gli altri arrestati sono: Francesco Manisco di 52 anni, Salvatore Bonaguro di 52, e Pina Pometti di 46 (assegnata ai domiciliari). La presunta estorsione, aggravata da minacce e persino da un episodio di sequestro di persona della stessa vittima, risalirebbe allo scorso mese d’agosto e sarebbe riconducibile ad un prestito di 90 mila euro.                

Nella foto qui sotto il carabiniere Natale Taib finito in carcere

 

 

 

 

Di admin

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