Il segreto di Pulcinella è che le prime elezioni comunali della nuova Città di Corigliano Rossano – che si terranno verosimilmente tra maggio e giugno dell’anno venturo – saranno legate a stretto filo con le elezioni regionali dell’autunno successivo. Almeno nella logica dei partiti e dei movimenti politici aventi lo spettro, appunto, regionale o comunque dei riferimenti di quello spettro ai quali doversi necessariamente rapportare per questioni di pesi, contrappesi ed equilibri di varia natura. Anche di natura trasversale tra gli stessi partiti e movimenti e le donne e gli uomini che li incarnano.
Ed è proprio nell’ottica di tale logica che personaggi politici di vario calibro e colore tessono tele intessendo dialoghi e discorsi interessati e cercando sin d’ora di stipulare patti elettoralistici in vista del doppio appuntamento a diversa scadenza.
Le ultime indiscrezioni, che emergono dalle apparentemente immobili acque joniche di questo settembre, rivelano d’una certa intensificazione di rapporti tra quattro personaggi direttamente o appena indirettamente interessati tanto all’uno quanto all’altro appuntamento elettorali. Che rispondono ai nomi dell’ex consigliere regionale Giuseppe Graziano, presentatore della legge istitutiva del Comune di Corigliano Rossano e fondatore del movimento politico “Il coraggio di cambiare l’Italia, dell’“ex tutto” Giovanni Dima (già parlamentare, assessore e consigliere regionale, vicesindaco di Corigliano Calabro e consigliere comunale in entrambi gli ex Comuni di Corigliano Calabro e Rossano ma anche di Villapiana), dell’ex sindaco rossanese ed ex consigliere regionale Giuseppe Caputo, e del presidente del Comitato delle cosiddette cento associazioni che hanno propugnato l’avvenuta fusione istituzionale tra gli ex Comuni di Corigliano Calabro e Rossano Amerigo Minnicelli, quest’ultimo unico “ex nulla” del quartetto. Che si sarebbe incontrato sulla scorta della parola d’ordine “Abbiamo fatto la fusione, ora dobbiamo fare il sindaco”.
Già, il sindaco, il primo sindaco di Corigliano Rossano. Un bel dilemma per i burattinai della politica locale e per tutti. Graziano ha già ufficializzato su Facebook che si candiderà alla presidenza della Regione Calabria, ma gli osservatori sono unanimi nel pensare si tratti soltanto d’una mossa strategica finalizzata ad alzare il proprio peso contrattuale con l’attuale governatore regionale Mario Oliverio al quale vorrebbe poter offrire in alleanza la lista regionale de “Il coraggio di Cambiare l’Italia” per ottenere – in caso di vittoria, s’intende – un posto di rilievo nella compagine governativa post-elettorale. Dima, dopo una lunga fase di personali sondaggi in proiezione elettorale, avrebbe già declinato il proprio entusiasmo circa un impegno in prima persona quale candidato sindaco. Stessa cosa pare si possa oramai dire per il suo collega nel partito di Fratelli d’Italia Ernesto Rapani dopo la sconfitta di misura a sindaco di Rossano nel 2016 ma soprattutto dopo lo scoppolone preso alle Politiche del 4 marzo nel collegio per la Camera dei deputati. La fonte che alimenta l’ennesimo pensiero successivo di Rapani pare infatti sia l’acchiappamento d’un seggio in Consiglio regionale. Veniamo a Caputo. Già, perché Caputo potrebbe essere proprio il cognome attorno al quale i quattro potrebbero aver imbastito un ragionamento. E non parliamo di Giuseppe “Geppino” bensì di Guglielmo figlio di “Geppino” già vicesindaco dell’ex Comune di Rossano con l’ex sindaco Giuseppe Antoniotti. È un’ipotesi, questa, che trova il proprio buon fondamento nell’ottica del rinnovamento familistico della politica locale, ed è un’ipotesi che riscontrerebbe il consenso del presidente del Comitato delle cento associazioni Amerigo Minnicelli, precursore, pioniere e padre spirituale della fusione Corigliano Rossano.
Se tra i quattro un patto vi sia già e se sia proprio questo lo scopriremo solo vivendo, ma negli ambienti di centrodestra – perchè di centrodestra stiamo parlando ove qualcuno non se ne fosse accorto – tali indiscrezioni pare stiano già facendo serpeggiare parecchi malumori in particolare tra la generazione quarantenne degli ex consiglieri comunali dell’ex Comune coriglianese…
(foto: dall’alto e da sinistra, Graziano, Dima, Caputo e Minnicelli)