Le nostre migliaia di lettori quotidiani lo sanno bene: preferiamo – e loro preferiscono – un’informazione seria, puntuale, ma pop, in perfetta linea con lo strumento che utilizziamo, la rete di Internet. E con lo strumento utilizzato dai lettori, i social network, Facebook in particolare. Ed è proprio per questo che, in molto meno di ventiquattr’ore, il presunto “fantasma” di Cozzo giardino, a Corigliano Rossano, è diventato – come s’usa dire con linguaggio anglofono alla moda – un cult ed un must allo stesso tempo.

Altro che l’informazione troppo spesso prostituta che si veste o traveste d’“istituzionale”, seriosa, stantìa e con scarso appeal sui lettori. Che – essa sì – quasi sempre è costretta dal proprio ruolo a trattare di fantasmi, ma di quelli veri. Uno per tutti il cosiddetto nuovo ospedale della Sibaritide, per il quale il cosiddetto comitato popolare nei giorni scorsi è tornato a chiedere lumi al cosiddetto presidente della Regione Mario Oliverio per sapere con esattezza la data in cui verrà finalmente posata per la duecentosettantasettesima volta la cosiddetta prima pietra.

Il “fantasma” o presunto tale di Cozzo giardino non è roba per lettori “puritani” – che sono comunque sempre i primi a leggere e ad affollare scandalizzati Facebook – né per tromboni e mezze seghe della politica nostrana. Ed è proprio per questo che il “fantasma” si leva dalla terra al cielo imponente, richiamando le masse, distraendole in modo giocoso dagli enormi problemi della vita quotidiana che si vivono a queste latitudini. Come una forma di roboante protesta: un po’ come lo storico voto dello scorso 4 marzo in Italia, nel nostro Sud, e proprio qui da noi. D’altronde fantasmi e scie chimiche se la intendono, e parecchio.

Come possiamo non comprendere i residenti di Cozzo giardino, i quali (alcuni di essi) sono stati pronti a lanciare il sasso, ma al contempo a nascondere la mano appena hanno visto «i deficienti che stanno venendo a vedere il fantasma facendo casino di notte per una pura fantasia con schiamazzi come galline e sfilate con moto e macchine», perché «si è caduti proprio in basso con questa storia, perché si potrebbe trattare di qualsiasi cosa e non c’è bisogno di farla diventare un affare di Stato, perché Cozzo giardino sta diventando un luogo turistico e questa sera è arrivato un gruppo di ragazzi con le moto, a caccia di questo presunto fantasma, per cui smettiamola di rimanere interdetti per cose veramente banali, pensiamo a cose più serie e non a come far salire l’ansia a chi magari queste cose le vive, le ha vissute o semplicemente ne ha il terrore».

Già, smettiamola di rimanere interdetti per cose banali. Siamo perfettamente d’accordo. E considerato che gli strumenti coi quali noialtri facciamo informazione consentono un’interazione diretta giornalisti-lettori, attendiamo segnalazioni più “impegnative” da parte dei nostri stessi lettori. Noi siamo pronti a giocarla questa scommessa. Ma voi quanto volete scommettere che la perderemo? 

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Di admin

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