Trentatré persone indagate da parte della Procura di Castrovillari nell’ambito dell’inchiesta sull’allagamento del Parco archeologico di Sibari avvenuto nel gennaio del 2013 durante un violento nubifragio quando il fiume Crati esondò causando gravi danni a tutta l’area.
A firmare l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, il procuratore Eugenio Facciolla ed il suo sostituto Angela Continisio.
Si tratta di: Giuseppe Cimbalo e Carlo De Giacomo, allora responsabili dell’ufficio tecnico del Comune di Cassano Jonio, Gianni Papasso e Gianluca Gallo, ex sindaci di Cassano Jonio, Francesco Basta, dirigente della Protezione civile provinciale, Giancarlo Granata, Domenico Percolla, allora commissari regionali per l’emergenza idrogeologica, Salvatore Siviglia, Alfredo Allevato, Pierluigi Mancuso, Pasquale Gradilone, Luigi De Simone, Maria Lavorato Carmine Piattelli, Giuseppe Piattelli, Pietro Caruso, Giorgio Cropanise, Maria Cropanise, Finita Curto, Giorgio Salimbeni, Luigi Gallo, Giuseppe Gallo, Nicola Gallo, Rosella Gallo, Antonella Natalia Grillo, Francesco Grillo, Luigi Antonio Grillo, Umberto Grillo, Francesco Antonio Lavorato, Alessandro Linardi, Giuseppina Romano, Francesco Russo e Luigi Zampino.
Tutti, a vario titolo, qualora rinviati a giudizio, dovranno rispondere dei reati loro contrastati dalla Procura. A causare l’allagamento sarebbe stata sia la mancanza di controlli e pulizia dell’alveo del fiume, sia gli agrumeti coltivati in modo selvaggio da alcuni agricoltori sugli argini del fiume stesso ricadenti nei due Comuni di Cassano Jonio e dell’attuale Corigliano Rossano.