Il ministro dell’Interno Matteo Salvini non doveva essere eletto nel collegio calabrese. Lo ha stabilito la Giunta per le elezioni del Senato, conteggiando un ulteriore seggio a Forza Italia. Il leader della Lega, dunque, perderà il seggio calabrese e sarà eletto nel collegio in cui il suo partito ha preso meno voti rispetto a quello calabrese. Entrerà in Senato, quindi, Fulvia Caligiuri (foto) la quale aveva presentato ricorso lo scorso 4 aprile.

Ecco la seduta integrale della Giunta per le elezioni del Senato svoltasi ieri mattina.

 

«La ricorrente denuncia molteplici irregolarità verificatesi nel corso delle operazioni di trascrizione e di calcolo dei voti espressi in diverse sezioni del collegio plurinominale Calabria 1, in conseguenza delle quali non sarebbero stati attribuiti alla lista Forza Italia n. 2.611 voti necessari all’assegnazione di un ulteriore seggio all’interno del collegio medesimo. Le irregolarità denunciate andrebbero ad incidere sulla ripartizione dei voti tra le liste della coalizione di centro-destra e, in definitiva, determinerebbero la mancata assegnazione di un seggio alla lista Lega (capolista sen. Matteo Salvini, foto in basso) e la conseguente assegnazione di due seggi alla lista Forza Italia. In particolare, si contesta: un notevole divario sussistente tra i voti risultanti dai verbali sezionali e i voti trascritti nel foglio di calcolo elettronico elaborato dall’Ufficio elettorale regionale e successivamente utilizzato ai fini della proclamazione; l’assegnazione in via esclusiva alla lista Lega di alcuni voti espressi in favore del solo candidato al collegio uninominale così da impedire la ripartizione dei voti tra le liste della coalizione come previsto ai sensi dell’articolo 16 del decreto legislativo n. 533 del 1993; diversi errori di calcolo e di trascrizione che avrebbero determinato la mancata assegnazione di voti alla lista Forza Italia.

 

Per quanto concerne l’individuazione dei senatori controinteressati al ricorso, si deve preliminarmente ricordare che la Giunta provvisoria per la verifica dei poteri – nella seduta del 23 marzo 2018 – ha preso atto che il senatore Matteo Salvini è stato proclamato eletto dagli Uffici elettorali regionali delle regioni Calabria (collegio plurinominale 1), Lazio (collegio plurinominale 1), Liguria (collegio plurinominale 1) e Lombardia (collegio plurinominale 4). Accertato, quindi, che – ai sensi dell’articolo 17-bis, comma 3, della legge elettorale per il Senato, che richiama l’articolo 85 della legge elettorale per la Camera dei deputati – nel collegio plurinominale Calabria 1 la lista “Lega” ha ottenuto la minore cifra elettorale percentuale di collegio plurinominale, la stessa Giunta provvisoria ha attribuito al senatore Matteo Salvini il seggio nel suddetto collegio.

 

Conseguentemente, si sono resi vacanti i seggi nei summenzionati collegi plurinominali delle regioni Lazio, Liguria e Lombardia che – ai sensi dell’articolo 19 della legge elettorale per il Senato, che richiama l’articolo 86 della legge elettorale per la Camera dei deputati – sono stati attribuiti al candidato che, nella lista “Lega”, cui appartiene il senatore Salvini, lo seguono immediatamente nell’ordine progressivo di lista. Tenuto conto che la seconda minore cifra elettorale percentuale di collegio plurinominale è stata conseguita, tra i collegi plurinominali citati, in quello del Lazio (pari a 10,8228, rispetto alla cifra del 20,4500 riportata in Liguria e alla cifra del 20,9744 riportata in Lombardia) si rende opportuno individuare quali senatori controinteressati al ricorso elettorale, oltre il senatore Salvini, anche la senatrice Anna Bonfrisco, alla quale è stato attribuito, come detto, il seggio resosi vacante (per effetto della plurielezione del senatore Salvini) nel collegio plurinominale 1 del Lazio. Si sofferma, quindi, sui controlli effettuati dagli Uffici: al termine dell’inserimento in banca dati, nell’ambito di un primo controllo generale preliminare, di tutte le 2.416 sezioni della regione, sono stati riesaminati 254 verbali di sezioni che presentavano anomalie, tra le quali tutte le sezioni indicate nel ricorso della dottoressa Caligiuri.

 

 

All’esito dei predetti controlli risultano non “parificabili” le seguenti sezioni:

Collegio uninominale 1: 17 sezioni non parificano per un totale di 143 votanti in più rispetto ai voti espressi, una differenza di 3 voti in meno del candidato Scalzo rispetto al totale dei voti delle liste collegate e una differenza di 33 voti in meno del candidato Altilia rispetto al totale dei voti delle liste collegate.

Collegio uninominale 2: 17 sezioni non parificano per un totale di 33 votanti in più rispetto ai voti espressi, una differenza di 16 voti in meno del candidato Caligiuri rispetto al totale dei voti delle liste collegate e una differenza di 113 voti in meno del candidato Ferrari rispetto al totale dei voti delle liste collegate.

Collegio uninominale 3: 9 sezioni non parificano per un totale di 43 votanti in più rispetto ai voti espressi.

Collegio uninominale 4: 14 sezioni non parificano per un totale di 20 votanti in più rispetto ai voti espressi, una differenza di 2 voti in più del candidato Amaro rispetto al totale dei voti delle liste collegate e una differenza di voti in meno del candidato Siclari rispetto al totale dei voti delle liste collegate.

 

Le rettifiche apportate ai risultati di proclamazione sono analiticamente riportate nei prospetti che si considerano allegati alla presente relazione. In particolare sono stati rettificati i voti di 52 sezioni tra quelle indicate nel ricorso, di 34 sezioni riguardanti il candidato uninominale e/o le liste della Coalizione interessata dal ricorso e 56 sezioni con altre anomalie. Tali rettifiche non hanno comportato variazioni nell’attribuzione dei 4 seggi uninominali spettanti alla regione e pertanto risultano confermati i senatori proclamati eletti in sede uninominale.

 

Risulta altresì confermata l’attribuzione dei seggi proporzionali alle 2 coalizioni e al Movimento 5 stelle. Con riguardo alla ripartizione dei seggi alle singole liste in coalizione è confermato il seggio attribuito al Partito Democratico, mentre i due seggi assegnati in sede di proclamazione dall’Ufficio elettorale regionale alla Lega e al Movimento politico Forza Italia, a seguito dell’attribuzione al Movimento politico Forza Italia di 2.916 voti in più rispetto ai dati di proclamazione, risultano assegnati entrambi a quest’ultimo. In particolare, dà conto delle differenze che si determinerebbero all’interno delle liste appartenenti alla coalizione di centro-destra, nonché della prova di resistenza circa i voti che la lista della Lega dovrebbe recuperare rispetto a quella del Movimento politico Forza Italia. Pertanto, a seguito delle rettifiche apportate dagli Uffici della segreteria della Giunta delle Elezioni e delle Immunità parlamentari la ripartizione dei seggi proporzionali risulta attualmente la seguente: n. 1 seggio al Partito Democratico; n. 2 seggi al Movimento Forza Italia; n. 3 seggi al Movimento 5 Stelle».

 

MA COSA SUCCEDE ADESSO? Salvini non rimarrà fuori da Palazzo Madama, sarà costretto a trasmigrare come senatore eletto nel Lazio. Dove il seggio è scattato a favore della Bonfrisco: la senatrice può sperare che l’aula ribalti la decisione che si profila nella Giunta per le elezioni a Palazzo Madama. O che almeno venga assunta il più tardi possibile. In questo caso, i precedenti non sono a favore di Caligiuri: in alcuni casi è stata necessaria un’attesa di tre anni perché l’Aula rimettesse a posto le cose. Lo conferma a Il Fatto quotidiano il senatore Alberto Balboni, che ha istruito la pratica: «La surroga è un iter molto lungo che richiederà un’istruttoria approfondita in Giunta. Poi sarà comunque l’aula, che è sovrana, a dire l’ultima parola. In un caso nel 2001 per determinare il subentro di un parlamentare a un altro ci vollero 2 o 3 anni».

 

 

Di admin

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