Misteriosamente sparito pure un trentenne vicino agli ambienti criminali 

 

Gl’investigatori che da stamane stanno lavorando senza soste al “caso” hanno in mano, al momento, soltanto un rosario d’indizi. Significativi, univoci, pesanti. E che ricondurrebbero tutti ad un nome e ad un cognome precisi: quello del boss di ‘ndrangheta coriglianese Pietro Longobucco, 51 anni alias U iancu i varrili (foto).

Dell’uomo, allo stato libero dopo avere scontato in carcere l’ultima condanna definitiva a sei anni per associazione mafiosa ed altro, si sono perdute le tracce da svariati giorni, una decina. Con gli ambienti investigativi preoccupati ed allertati per talune avvisaglie che gli stessi avevano registrato durante gli scorsi mesi proprio nell’ambito della criminalità organizzata locale. Dovrebbe essere proprio Longobucco l’uomo rinvenuto cadavere, all’alba, nello specchio acqueo d’una delle banchine del porto di Schiavonea, a Corigliano Rossano. Vittima d’un omicidio consumato a colpi di pistola. Per avere però la matematica certezza che si tratti propri di lui e non d’un altro bisognerà attendere l’autopsia sul cadavere e gli esami comparativi del Dna.

 

Il corpo esanime dell’uomo, ammazzato circa una settimana fa, è stato recuperato in acqua dai militari della guardia costiera della locale Capitaneria di porto. Considerata la tipologia del caso, il procuratore di Castrovillari Eugenio Facciolla ha affidato la delicata indagine ai carabinieri della Compagnia di Corigliano. E al lavoro vi sono gli esperti investigatori in forza al Nucleo operativo, sotto le direttive del capitano Cesare Calascibetta e del tenente Giuseppe Della Queva.

 

 

Tre fori sul cadavere: una pistolettata al petto ed una al cranio, quest’ultima col foro in entrata e quello in uscita da un occhio. E con le gambe piegate, come inginocchiato. In attesa della conferma ufficiale sulla sua identità, pochi dubbi restano sul tipo d’esecuzione. Si tratta d’un omicidio di ‘ndrangheta. Perciò, le indagini, da qui a breve, potrebbero passare dalla Procura ordinaria di Castrovillari a quella distrettuale antimafia di Catanzaro.

 

Ciò mentre negli ambienti investigativi emergerebbero forti preoccupazioni in relazione ad un’altra misteriosa sparizione, quella d’un 30enne del luogo, soggetto vicino alla criminalità organizzata locale, irrintracciabile più o meno degli stessi giorni in cui non si vede Longobucco. Pare che il giorno prima avesse denunciato ai carabinieri il furto d’un furgone. E il giorno seguente, di lui, si sono perse le tracce. Mistero nel mistero…

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