Hanno confessato in due, stanotte. Si tratta dei presunti autori dell’omicidio del 26enne rossanese Antonio Barbieri, sparato con due colpi di pistola calibro 7,65 alla testa durante la serata di sabato scorso mentre a bordo della sua Mercedes si trovava parcheggiato a lato d’un marciapiede di Via Bruno Buozzi, nella semicentrale contrada rossanese di Petra a Corigliano Rossano. Barbieri, rimasto gravemente ferito al posto di guida della berlina, era stato notato, soccorso e trasportato nell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza già in coma. E lì è morto durante la mattinata di mercoledì. Le indagini condotte dai poliziotti del Commissariato di Rossano e coordinate dal sostituto procuratore di Castrovillari Giovanni Tedeschi avevano già portato all’individuazione del ritenuto autore materiale.

Si tratta del pregiudicato coriglianese Cristian Filadoro, 27 anni (foto a sinistra): ad impugnare la pistola che ha esploso i colpi contro Barbieri sarebbe stato proprio lui. Ma avrebbe avuto un complice: Vincenzo Fornataro, 32 anni (a destra), suo amico ed anch’egli coriglianese, il quale l’avrebbe accompagnato. Pure lui ha precedenti penali. 

 

I due sono stati prelevati dai poliziotti dalle loro abitazioni coriglianesi nella serata di ieri con un provvedimento di fermo vergato dal magistrato e condotti in Commissariato per essere interrogati. Dove stanotte, infine, hanno ceduto e reso piena confessione in merito all’omicidio, il cui movente è riconducibile a vicissitudini di natura privata che avrebbero contrapposto la vittima a Filadoro, assistito e difeso dall’avvocato Francesco Paolo Oranges, mentre a Fornataro stanotte è stato assegnato un legale d’ufficio. Una faccenda di morte scaturita da questioni di natura passionale. In pratica, Barbieri negli ultimi tempi si sarebbe avvicinato troppo alla propria ex, la quale adesso è legata sentimentalmente a Filadoro. Al di là della gelosia, il contesto sociale, di chiara natura criminale, avrebbe armato con premeditazione la mano del feritore a morte, il quale ha oltrepassato l’oramai inesistente confine del torrente Cino tra Corigliano e Rossano per affrontare il proprio rivale e proprio con l’intenzione finale di sbarazzarsene, sparandogli in testa.

 

Il presunto killer di Barbieri, per il quale ora si sono aperte le porte del carcere come per il proprio complice, era da tempo sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione e firma presso la locale Stazione dei carabinieri, perché tra gl’imputati d’un processo per associazione a delinquere e svariati altri reati tuttora in corso davanti ai giudici del Tribunale di Castrovillari. I particolari relativi alla confessione dei due ed al movente dell’omicidio saranno resi noti dagl’inquirenti stamane alle 10,30 nel corso d’una conferenza stampa convocata in Questura a Cosenza alla presenza del procuratore capo di Castrovillari Eugenio Facciolla.

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