Chi pagherà le spese elettorali? Se nuova città deve essere, si parta anche dalle regole del gioco. E carte scoperte su tutto. 

Premessa. Restando alle voci attuali, non abbiamo alcun dubbio sulla serietà dei papabili sindaci. Tutta gente perbene, di spessore: persone più che rispettabili. Chiarita tale questione, però, c’è da cominciare a seguire il loro percorso politico. Che costerà, perché le campagne elettorali costano. E che qualcuno dovrà pagare, a meno che non siano in grado di farlo da soli. Ed è difficile.

Nulla di straordinario o di… sospetto: ci mancherebbe altro. Le Leggi stesse prevedono tutto questo e lo regolano. Così la legge numero 96 del 6 luglio 2012, il cui articolo 13 riprende l’articolo 9 comma 3 dell’altra legge 515/93. E cosa dispongono queste norme? Come debba funzionare il finanziamento delle campagne elettorali nei Comuni con più di 15 mila abitanti. Ci sono margini massimi per tali spese e, soprattutto, paletti precisi per garantire la massima trasparenza di ciò che si spende e anche dei relativi aiuti. In parole povere: il cittadino deve conoscere i modi e gli eventuali sponsor dei candidati.

Così dovrà essere anche per le urne corissanesi. Gli elettori hanno il diritto di sapere quanto spende ogni candidato, come spende, chi lo aiuta e con quali e quanti mezzi. Un dovere che va onorato con apposite comunicazioni presso la Prefettura ma che non sarebbe male, stavolta, annunciare e condividere, di volta in volta, con l’elettorato. In questo modo, ogni elettore saprà sempre – in tempo reale – chi ci sta dietro un manifesto, una vela o altre pubblicità e spese. E già così si potrà fare un’dea concreta su che tipo di candidato a sindaco ha davanti.

Non è difficile e costa, questo sì, poco. Accadrà?

 

Di admin

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