Davvero un’infelice caduta di stile. È quella di cui Lei, egregio ingegnere Luigi Sauve, imprenditore del settore turistico della nostra splendida quanto maledetta costa jonica sibarita, s’è reso protagonista – vogliamo sperare inconsciamente – nei confronti di quanti come noi s’occupano da anni ed anni delle nefandezze che quotidianamente commettono i “signori” della ‘ndrangheta sul nostro territorio, pregiudicandone senza soluzione di continuità quel sano sviluppo economico che altrimenti sarebbe non proprio facile, ma possibile. Ci riferiamo alla Sua lettera che abbiamo ricevuto ieri sera nelle nostre caselle di posta elettronica in qualità di giornalisti, nella quale lamenta l’«assai modesto interessamento delle istituzioni e dei media» ai gravi fatti che durante le scorse settimane hanno interessato le Sue strutture ricettive, e non solo quelle.

Vede, Lei ha avuto la davvero assai poco brillante idea d’inviarci una lettera assumendo indebitamente il ruolo d’“ombelico del mondo”, che – ne siamo certi – non avrebbe neppure lontanamente immaginato d’assumere se non avesse subito i consistenti danni economici che purtroppo ha subito in seguito a quegli attentati. Per essere più chiari: abbiamo fondatissimi motivi per pensare che Lei non avrebbe mai organizzato una manifestazione antimafia presso una delle Sue strutture ricettive se non Le fosse capitato d’essere “toccato”. La ‘ndrangheta, egregio ingegnere Sauve, esisteva pure prima degli attentati a Sauve. E incendiava strutture d’altre attività imprenditoriali se i titolari recalcitravano a corrispondere il “pizzo”, trafugava, danneggiava ed incendiava pure costosissimi mezzi di lavoro nei cantieri delle nostre opere pubbliche se l’impresa aggiudicataria dell’appalto di turno, magari forestiera, non si “metteva in regola”, redarguiva a suo modo qualche rappresentante istituzionale oltremodo ossequioso della legalità e della trasparenza negli atti amministrativi, minacciava, non necessariamente con azioni eclatanti bensì con strumenti sottili, fini e subdoli, qualche giornalista troppo ficcanaso.

 

Ecco, noi siamo quel tipo di giornalisti che quaggiù “si fanno il mazzo” quotidianamente sul fronte di certe quotidiane notizie, comprese quelle che Suo e nostro malgrado l’hanno riguardata. Ma Lei neppure questo nostro sacrificio – sottopagato come come quello di tutti i lavoratori nei settori privati della Sibaritide – oggi ci riconosce. E proprio a tal proposito, ci risulta che il settore in cui Lei opera da imprenditore sia uno tra quelli più “sensibili” a certe condizioni di lavoro che, in particolare nei mesi estivi, prendono i nostri giovani, le nostre lavoratrici ed i nostri lavoratori “per fame”, con condizioni di lavoro ricattatorie – anch’esse ‘ndranghetiste – con la compiacenza spessissimo interessata d’istituzioni locali, politica e sindacati. Non abbia dubbi: noi in questo momento stiamo dalla Sua parte e dalla parte dei Suoi 500 lavoratori che speriamo la prossima estate possano ritornare a lavorare. In ogni altro momento, però, stiamo dalla parte di quel lavoro che faccia crescere il reddito pro capite dei lavoratori della Sibaritide creando un vero e sano sviluppo economico, e non solo la crescita d’importanza – anche politica – di quegl’imprenditori che investendo risorse (spesso ricevendole in regalo dallo Stato, ma non è il Suo caso) realizzano i loro profitti.

 

Egregio ingegnere Sauve, Lei attraverso la lettera inviataci ieri sera invoca «un segnale forte in un momento altamente simbolico», laddove il “simbolo” è Lei: ci perdonerà se Le facciamo notare che pecca d’un insano egocentrismo! Un egocentrismo tale che diventa apoteosi nelle ultime ultime righe, quando, in calce alla Sua lettera, c’invia i link di due edizioni del telegiornale regionale di Raitre Calabria e d’un articolo de Il Fatto Quotidiano che hanno – giustamente – dato spazio informativo alla Sua vicenda, criticando, in modo alquanto ingeneroso, quanti nel mondo dell’informazione locale meritavano almeno un “grazie” da parte Sua. Questione di stile.

 

LA LETTERA DELL’INGEGNERE SAUVE «Vorrei segnalare e condividere una serie di eventi che ritengo meritevoli di attenzione da parte delle istituzioni e dei media.

Sono un imprenditore impegnato in una realtà turistica della Sibaritide, in Calabria, che, dopo molti anni di lavoro, nonostante le immense difficoltà ad operare in questo territorio, è diventata la terza struttura turistica più grande d’Italia e offre lavoro in una zona con un’altissima percentuale di disoccupati.

La nostra impresa, nell’arco di dieci giorni, ha subito tre violente intimidazioni: due incendi di chiara matrice dolosa, a causa dei quali il fuoco ha distrutto migliaia di metri quadri e causato ingenti danni alla struttura e, nei giorni a seguire, un terzo avviso di tipo mafioso che ha interessato l’auto di un mio collaboratore. La struttura corre il rischio di non riaprire per la prossima stagione turistica, lasciando disoccupati oltre 500 lavoratori calabresi impegnati in modo diretto nell’albergo, oltre all’indotto che ruota attorno alla struttura.

Purtroppo, assai modesto è stato l’interessamento delle istituzioni e dei media.

La Calabria sembra dimenticata e isolata. Quello che succede in Calabria spesso non riesce a varcare i confini regionali.

I coraggiosi imprenditori del territorio, che non hanno avuto paura di credere e investire nello sviluppo della Calabria, insieme alle altre componenti della società civile e delle istituzioni locali, vogliono reagire, condividendo e sottoscrivendo un “Patto della legalità per la Sibaritide” nel corso dell’evento “#SenzaStatoMollo!!” lunedì 4 febbraio p.v. a Sibari.

Vi invitiamo, quindi, a venire per aiutarci a sensibilizzare l’opinione pubblica sul “problema Calabria” e a rompere questo muro di silenzio omertoso, dando un segnale forte in un momento altamente simbolico.

La Calabria, come è noto, potrebbe essere un fiore all’occhiello per il nostro Paese, le sue bellezze naturalistiche, a tratti incontaminate, il mare, il Pollino, sono luoghi meravigliosi che meritano di essere valorizzati. Tuttavia, è un territorio molto difficile in cui fare impresa o portare avanti iniziative meritevoli e di sviluppo.

Come riferimenti, riportiamo di seguito la copertura mediatica ricevuta dagli eventi:

Tgr del 10 gennaio 2019

ore 19:30 dal minuto 9:50

https://www.rainews.it/tgr/calabria/notiziari/video/2019/01/ContentItem-37c81b68-27e7-431a-90c2-f7fd13340774.html

ore 14:00

https://www.rainews.it/tgr/calabria/notiziari/video/2019/01/ContentItem-72cca03b-835a-4495-8e27-ab3277d88d01.html

dal minuto 2:07

Un servizio del GR2 

e unico quotidiano nazionale

https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/01/20/calabria-tre-incendi-in-15-giorni-nel-resort-dellimprenditore-suave-il-sindaco-di-trebisacce-iniziativa-mafiosa/4910429/

Per completezza, infine, riporto di seguito il link alla diretta Facebook della visita del Senatore Morra, Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, unica visita di un rappresentante delle istituzioni 

https://www.facebook.com/nicola.morra.63/videos/316949262265628/

A disposizione per qualunque ulteriore informazione o chiarimento, invio cordiali saluti

Sibari, 28 gennaio 2019

Luigi Sauve»

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direttore@altrepagine.it

 

Di admin

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