L’hanno deciso stamane i giudici del Tribunale del Riesame di Catanzaro

 

 

Liberi tutti. Dopo una ventina di giorni dai loro arresti, stamane sono tornati in libertà pure gli altri tre giovani coriglianesi componenti del branco che era finito in carcere a Corigliano-Rossano con le accuse di violazione di domicilio, interferenze illecite nella vita privata e quella – gravissima – di tortura nei confronti d’un uomo disabile psicofisico anch’egli coriglianese e residente nel pieno centro dello Scalo coriglianese di Corigliano-Rossano. Il quartetto era stato arrestato dai carabinieri della Compagnia coriglianese tra il 6 e il 16 dicembre scorsi per ordine del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Castrovillari Chiara Miraglia, cui il sostituto procuratore Valentina Draetta a seguito delle indagini dei militari dell’Arma aveva richiesto l’applicazione delle misure cautelari nei loro confronti.

L’aspetto più rilevante della deprecabile vicenda – che nelle scorse settimane era finita nelle aperture di tutte le cronache nazionali – è che i giudici del Tribunale del Riesame di Catanzaro (foto) stamane si sono pronunciati sulle posizioni di Giuseppe Riforma di 19 anni, del fratello Damiano Riforma di 26 (difesi dall’avvocato Francesco Paolo Oranges), e del rumeno Narcis Burciu di 20 (difeso dall’avvocato Antonio Pucci), allo stesso modo in cui s’erano pronunciati lo scorso 24 dicembre nei confronti di Alessio Sposato di 19 (difeso dall’avvocato Pasquale Di Iacovo), quest’ultimo in qualità di capobranco. Come avevano rimesso in libertà Sposato, infatti, i giudici hanno deciso di rimettere in libertà pure il resto del branco, non ritenendo sussistente proprio la gravissima ipotesi accusatoria di tortura, reato che prevede una pena che va dai 4 ai 10 anni di reclusione. Per tutt’e quattro, adesso, la misura cautelare in attesa dell’eventuale processo nei loro confronti, è quella del divieto d’avvicinamento alla vittima e del divieto di comunicare con la stessa con ogni tipo di mezzo.

 

 

Il palazzo di Piazza Salotto dove si sono svolti i fatti

 

La vittima, F.M. di 57 anni, veniva circondata dal quartetto mentre era a letto, terrorizzata, schernita, schiaffeggiata, derisa, spinta in uno stato di confusione e disorientamento e ripresa attraverso lo smartphone con dei filmati poi diffusi sul popolare social network di Instagram. Il tutto per mero gioco e divertimento come ammesso dagli stessi protagonisti una volta arrestati.

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