Disagi senza soluzione di continuità nel Pronto soccorso del presidio ospedaliero “Nicola Giannettasio” di Corigliano-Rossano. Da mesi gli operatori sanitari, costretti a turni da 12 ore per evitare di lasciare scoperta l’assistenza ai pazienti, lamentano di lavorare in condizioni stremanti. Lo scorso 24 gennaio hanno denunciato la presenza di soli 10 infermieri, con 7 colleghi in malattia. Numeri che comportano prestazioni dimezzate per i pazienti che vedono in reparto 2 infermieri invece dei 4 necessari per gestire il flusso di malati in arrivo oltre le numerose degenze (in media 15/20 persone) in Osservazione breve intensiva conseguenti alla carenza di posti letto nell’altro presidio cittadino, il “Guido Compagna”, e gli altri ospedali del circondario.
Gli operatori del Pronto soccorso, ribadendo che «i turni in sanità devono prevedere 11 ore di riposo per ogni giornata di lavoro, come stabilisce la Legge 161/2014» chiedono perché la direzione sanitaria non interviene.
Il Pronto soccorso rossanese
Il responsabile dell’Unità operativa del Pronto soccorso spoke di Corigliano-Rossano, il dottor Natale Straface, il quale nei giorni scorsi aveva rassicurato che la situazione sarebbe tornata alla normalità entro martedì 28 gennaio, ha affermato che «gli infermieri sono assenti perché ammalati». Il Pronto soccorso starebbe lavorando in condizioni precarie perché secondo Straface «c’è un afflusso esagerato di anziani con problemi respiratori. Il picco dell’influenza permarrà per almeno un’altra settimana e da giorni sono esauriti i posti letto al “Compagna”. Il reparto di Cardiologia è chiuso da due mesi ormai, ed il personale infermieristico che doveva aiutare il Pronto soccorso resta imboscato, nel mentre i 12 medici cardiologici che vi operavano sono inutilizzati, senza lavoro».