Nonostante le precauzioni e le prese di posizione dell’Ordine e del Sindacato dei giornalisti, le notizie e gli allarmi sul virus fanno più danni del virus stesso
di Antonietta Maria Rimola
Uno stato di vita apparente, in cui si percepisce l’odore della putrefazione di esistenze che abdicano alla gioia e alla felicità del vivere, abbandonandosi a panico e paranoie virali e contagiose. Uno scenario, quello di questi giorni, che catapulta nel 1968, quando La notte dei morti viventi di George Romero, inaugurava la nuova cinematografia horror con una metafora sulla paranoia di massa:
i protagonisti combattono un’epidemia di zombie, tentando il tutto per tutto non solo per sopravvivere, quanto, piuttosto, per mantenere la loro natura umana. LEGGI ARTICOLO COMPLETO