Ben cinque pazienti ricoverati da tempo nel reparto di Malattie infettive dell’Ospedale dell’Annunziata di Cosenza sono guariti dal Coronavirus e perciò sono stati dimessi. Si tratta di quattro uomini e una donna:

      G. 65 anni, proveniente da Fuscaldo, ricoverato il 13 marzo;

 

     C. 60 anni, di Corigliano-Rossano, ricoverato il 21 marzo: si tratta del medico di famiglia originario di Paludi ma residente a Corigliano-Rossano con studio allo Scalo rossanese. 

 

F. 69 anni, medico di Cariati, ricoverato dall’11 marzo;

 

    A. 53 anni, di Marzi, ricoverato il 27 marzo;

T. 39 anni, di Donnici, ricoverata il primo aprile.

 

 

«Due di loro», dichiara il direttore dell’Unità operativa di Malattie infettive Antonio Mastroianni, «versavano in uno stato d’insufficienza respiratoria moderata, ma siamo riusciti ad evitare il trasferimento in Terapia intensiva, grazie anche all’impiego delle tecniche di ventilazione non invasiva coordinate dal dottor Francesco Crocco». Un approccio farmacologico alla patologia Covid-19, ma anche procedurale, rivolto a fornire assistenza all’insufficienza respiratoria lieve o moderata con l’impiego di tecniche di ventilazione polmonare non invasiva.

 

«La polmonite da Covid-19 manifesta un quadro clinico d’insufficienza respiratoria progressiva», ha dichiarato il dottor Crocco direttore dell’Unità operativa di Medicina d’urgenza che supporta l’equipe “Emergenza Coronavirus”, in prima linea proprio per il protocollo ventilazione non invasiva: «Non tutti i pazienti sviluppano un’insufficienza grave da richiedere ventilazione meccanica invasiva. A Malattie infettive interveniamo nelle forme di insufficienza lieve o moderata, sottoponendo i pazienti Covid a trattamento ventilatorio che non è la semplice ossigenazione. In questo modo riusciamo a dare  il tempo ai farmaci somministrati dagl’infettivologi d’esplicare i loro effetti».

 

 

Tre dei pazienti che fanno ritorno a casa, sono stato trattati con il Tocilizumab in somministrazione sottocutanea. «I tempi sono prematuri per poter giungere a conclusioni», ha detto il dottor Mastroianni, il quale non nasconde un moderato ottimismo: «possiamo però dire che la somministrazione del farmaco conferma, anche nella nostra osservazione, i risultati cui sono pervenuti i medici di Wuhan che hanno applicato il protocollo di sperimentazione farmacologica in 14 ospedali. La febbre s’è risolta e gli ulteriori sintomi da polmonite Covid-19 sono migliorati in maniera importante: i pazienti hanno richiesto, inoltre  un minore flusso di ossigeno».

 

Nel reparto di Malattie infettive dell’Annunziata di Cosenza, il farmaco contro l’artrite reumatoide è somministrato oltre che per via endovenosa, anche nella formulazione sottocutanea.

redazione@altrepagine.it

 

Di admin

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