di Salvatore Iacoi
Dal suo insediamento, avvenuto poco meno di un anno fa, il primo sindaco di Corigliano-Rossano Flavio Stasi non ha trovato ancora il tempo per pronunciarsi sul nuovo nome da dare al Comune. Sembrerà una cosa normale, ma non lo è. Se si vuole lasciare questo nome è necessario che il sindaco lo dica. Vi sono poi tante altre problematiche sacrificate a causa dell’emergenza del Coronavirus. Io vorrei parlare di una grande risorsa a nostra disposizione, che potrebbe affrancarci economicamente e far esplodere la voglia del fare e dell’occupazione che pare non interessi proprio a nessuno.
Proprio nel bel mezzo degli ex Comuni di Rossano e Corigliano insistono delle ciminiere ed una centrale elettrica di prim’ordine, un tempo alimentata ad olio pesante ed ora ferma. L’olio pesante doveva addirittura essere prima riscaldato per poi riuscire a bruciare, e questo determinava grande inquinamento. Sarebbe proprio il caso, a mio avviso, di far partire una immediata riconversione della centrale: da olio pesante a termovalorizzatore. La riconversione sarebbe sicuramente meno inquinante. Anzi, a mio avviso, toglierebbe inquinamento perché si potrebbe utilizzare l’acqua calda per il riscaldamento invernale di tutti i palazzi di entrambe le aree urbane. In questo modo si potrebbero conferire immediatamente tutti i rifiuti solidi urbani, senza necessità di fare la raccolta differenziata, che deve però essere consentita ad eventuali cooperative che volessero esercitarla prima dell’imballaggio e senza intralcio.
La ex centrale termoelettrica di proprietà di Enel
Il primo profitto sarebbe il minor costo della raccolta dei rifiuti. Poi verrebbe il profitto dell’occupazione di chi vuole fare differenziata. E naturalmente ci sarebbe il profitto della collettività con la produzione dell’energia elettrica. Il primo acquirente dell’energia prodotta dall’impianto potrebbe essere il nostro stesso Comune, che si vedrebbe azzerate le spese per l’illuminazione pubblica. Il risparmio così conseguibile potrebbe essere investito in lavori ordinari e straordinari per il mantenimento e per la vivibilità del nostro grande Comune, oggi poco curato. Mi rendo conto che la centrale elettrica non è comunale e quindi bisognerebbe prima acquisirla da Enel, ma se non si comincia a parlarne difficilmente si giungerà a conclusione e noi continueremo ad avere cumuli di immondizia per strada, disoccupazione, maggiori spese per i cittadini e cattivo decoro urbano.
redazione@altrepagine.it