L’imprenditore cassanese ucciso e la sua famiglia stavano acquistando diversi terreni: che siano passati davanti a qualche “intoccabile”? 

 

 

di Fabio Buonofiglio

Un omicidio di ’ndrangheta con un possibile movente insolito. Già. Forse stavolta non è la droga né sono le estorsioni, l’usura e chi più ne ha ne metta tra gl’interessi criminali delle potenti organizzazioni del malaffare organizzato della Sibaritide, ad avere scomodato gli “azionisti” che con la freddezza e la ferocia che “si convengono” in questi casi ieri mattina hanno scaricato una tempesta di fuoco e di piombo vomitata da un fucile mitragliatore kalashnikov addosso al 40enne di Cassano Jonio Francesco Elia, rispedito al Creatore, ed a Mihita Capraru Bogdan, il povero 30enne operaio di nazionalità rumena che l’accompagnava e che versa ancora in gravi condizioni, ricoverato in prognosi riservata nell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza dopo aver subito un delicato intervento chirurgico.

 

Forse c’è l’ombra del Programma di sviluppo rurale della Regione Calabria – il Psr – dietro l’ultimo delitto firmato dalla ‘ndrangheta. Che nella Piana di Sibari “governa” a suo modo e da anni pure l’agricoltura, com’è noto. Francesco Elia è stato freddato proprio all’interno dell’azienda agricola di famiglia, dove assieme al suo operaio era appena entrato per lavorare nelle proprie colture.

 

E sembrerebbe proprio la “pista agricola” ad avere interessato prima d’ogni altra gl’investigatori dell’Arma dei carabinieri, coordinati dal sostituto reggente la Procura di Castrovillari Valentina Draetta, nelle loro prime due giornate d’attività, prima di passare il fascicolo alla competenza della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro diretta da Nicola Gratteri. Lo sviluppo in agricoltura e i finanziamenti regionali del Psr come movente? Molti imprenditori agricoli della Sibaritide stanno infatti acquistando aziende e terreni agricoli a basso costo nell’ubertosa, opulenta Piana di Sibari, per potere reinvestire gl’ingenti contributi ricevuti dal Programma di sviluppo rurale regionale. E, da quanto s’è appreso, pure gli Elia stavano comprando molti terreni. Sono forse passati o volevano passare davanti a qualche “intoccabile”? Da qui le indagini in corso.

 

Francesco Elia 

 

Proprio in questi giorni si sta intensificando il lavoro del Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria e dell’ente liquidatore Arcea, per garantire i finanziamenti ai beneficiari del Programma di sviluppo rurale della Calabria 2014/2020. Nei giorni scorsi, infatti, è stato elaborato e liquidato il decreto numero 94 del Psr, attraverso il quale 62 beneficiari riceveranno, in totale, 3.672.976 euro. La porzione più grossa di risorse del decreto riguarda la misura 4 del Psr, “Investimenti in immobilizzazioni materiali”, che prevede la liquidazione di 2.153.589 euro che permetteranno a 26 imprenditori di portare avanti i loro progetti d’investimento per accrescere la competitività delle loro aziende.

direttore@altrepagine.it

 

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