di Fabio Buonofiglio
Un sindaco che con l’emergenza del Coronavirus per qualche mese ci ha praticamente campato, e per il quale il fenomeno per gli stessi mesi s’è rivelato un alibi di ferro per deviare ogni tipo di discorso sulle tante deficienze amministrative accumulatesi da un anno in qua, giocoforza doveva inventarsi qualcosa perché lo show must go on benché il fenomeno e la connessa emergenza siano oramai cessati da un bel pezzo alle latitudini di Corigliano-Rossano.
Ed ecco allora che Flavio Stasi, sindaco senza la bacchetta magica per sua stessa ammissione sui palchi della sua campagna elettorale, ma che – a proposito di maghi – è ben equipaggiato di cilindro, ha estratto dal suo magico copricapo un capolavoro della letteratura psicologica, in equilibrio perfetto tra le teorie junghiane e quelle freudiane. È l’ordinanza contingibile ed urgente numero 89 dello scorso 16 giugno. Un atto che passa con nonchalance dalla psicologia alla psichiatria laddove, negli stabilimenti balneari, prevede «l’accompagnamento all’ombrellone da parte di personale adeguatamente preparato – steward di spiaggia – che illustri ai clienti le misure di prevenzione da rispettare».
Il sindaco Stasi con la mascherina che lo rende irriconoscibile
Provate adesso soltanto a immaginarlo, il tipo da spiaggia adeguatamente preparato – praticamente un intellettuale – equipaggiato da un aderentissimo costume a slip, una canotta e un tatuaggio bello macho, mentre vi prende per mano come degli ebeti per accompagnarvi a un ombrellone! Ma provate pure a immaginare la vostra giornata di mare in uno stabilimento balneare senza la disponibilità di «riviste e materiale informativo d’uso promiscuo» eliminati dall’ordinanza e forse sostituiti con riviste per sole donne e per soli uomini! E ancora: provate a immaginare i clienti dello stabilimento (potreste essere proprio voi) obbligati a indossare la mascherina a 40 gradi di temperatura ambiente «tutte le volte che non sono seduti al tavolo»: già, perché al mare non ci si va mica per fare il bagno e prendere il sole, bensì per sedersi a un tavolo of course…
“Naturalmente” il virologo-sindaco v’ha prescritto l’uso obbligatorio della mascherina se osate andare in quei luoghi di perdizione e di perversione balneari che sono le spiagge libere, dove bisogna «evitare assembramenti e seguire un comportamento responsabile», dov’è obbligatorio «assicurare un distanziamento tra gli ombrelloni o altri sistemi di ombreggio (questi ultimi quali cacchio sono?!) in modo da garantire una superficie di almeno 10 metri quadri per ogni ombrellone, mentre tra le attrezzature da spiaggia – lettini, sedie a sdraio – quando non posizionate nel posto ombrellone, deve essere garantita una distanza di almeno 1,5 metri».
Metro alla mano, abbiamo passato in rassegna soltanto alcune delle demenzialità contenute nell’ordinanza numero 89. La cui inosservanza comporta «l’irrogazione d’una sanzione amministrativa da 400 a 3 mila euro (minchia!), col servizio di vigilanza che sarà garantito per tutte le spiagge libere in forma “dinamica” dal personale del corpo di Polizia locale e/o da altri addetti individuati dal Comune di Corigliano-Rossano sulla base delle indicazioni regionali e statali». Da qui a qualche giorno per le strade di Corigliano-Rossano non dovrebbe vedersi più nemmeno l’ombra d’un solo vigile urbano, dunque, perchè saranno tutti impegnati a fare i bagnini?
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