di Rossana Lucente

L’anno scolastico è terminato. La didattica a distanza imposta dalla pandemia mondiale ha vietato le lezioni del secondo quadrimestre, i viaggi d’istruzione dell’ultimo anno, il pranzo dei cento giorni, gli abbracci calorosi e gli occhi lucidi per un percorso finito fatto di luoghi del sapere ed esperienze di vita.

 

Emozioni filtrate dallo schermo freddo di un computer, strumento imprescindibile di un’era contemporanea priva di batticuori, di pacche sulle spalle, di complicità pre-adolescenziale, dispetti ancora infantili e risate cristalline. Tutto è rimasto in sospeso per chi ritornerà a settembre ammesso alla classe successiva, e tutto è finito per sempre per chi imboccherà il consequenziale percorso delle scuole superiori. Alunni nascosti dentro una macchina informatica come gli achei nascosti dentro una macchina da guerra e pronti ad uscire per conquistare la loro scuola, come i soldati greci pronti a conquistare la città di Troia.

 

 

E proprio la leggenda del cavallo di legno, raccontata da Omero e da Virgilio, è diventata fonte di ispirazione per gli alunni della Scuola secondaria di Primo grado dell’Istituto comprensivo “Corrado Alvaro” di Francavilla Marittima/Cerchiara di Calabria, i quali hanno riprodotto la figura del quadrupede con materiale riciclato, riutilizzando creativamente elementi naturali ed elementi industriali, dalla corteccia degli alberi ai compact disc.

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