di Fabio Buonofiglio

Mattinata intensa e densa d’interrogatori in carcere a Castrovillari da parte del giudice per le indagini preliminari del Tribunale castrovillarese Carmen Ciarcia e del sostituto procuratore Luca Primicerio nei confronti d’alcuni tra i 16 indagati eccellenti finiti in manette due giorni fa tra Corigliano-Rossano, Cassano Jonio e Castrovillari, in forza d’una ordinanza applicativa di misure cautelari (9 in carcere e 7 agli arresti domiciliari) eseguita dalla guardia di finanza nell’ambito della maxi-inchiesta giudiziaria denominata White collar (colletto bianco) che vede indagate a piede libero altre 32 persone.

 

Le accuse nei confronti di tutti vanno dall’associazione per delinquere finalizzata a turbare le aste giudiziarie dello stesso Tribunale di Castrovillari, attraverso la corruzione in atti giudiziari, alla violazione del segreto d’ufficio, alla truffa ed al falso.

 

Assistiti dai loro rispettivi difensori, gli avvocati Maurizio Minnicelli e Giovanni Scatozza, stamane dovevano essere interrogati l’agronomo Giorgio Alfonso Le Pera, 49 anni, e l’imprenditore agricolo Carmine Placonà, di 50, i quali si sono avvalsi della facoltà di non rispondere alle domande che avrebbero voluto formulare loro il gip Ciarcia ed il pubblico ministero Primicerio. Assistito dagli avvocati Pierpaolo Cassiano ed Ettore Zagarese, ha invece risposto per circa due ore alle domande del togato che ne ha ordinato l’arresto, il 67enne Carlo Plastina, già presidente dell’ex Ordine dei commercialisti di Rossano. Secondo gli stessi legali di Plastina, che hanno già presentato l’istanza di scarcerazione del professionista in merito alla quale nei prossimi giorni il giudice dovrà decidere, l’indagato avrebbe ampiamente chiarito la propria posizione circa le accuse mosse dalla Procura nei suoi confronti.

 

I volti di 12 dei 16 arrestati

 

L’indagato Alfonso Cesare Petrone, avvocato 61enne, assistito e difeso dalla collega Gisella Santelli, ha deciso invece di non sottoporsi all’interrogatorio, rendendo però delle brevi spontanee dichiarazioni a propria discolpa nel corso di circa dieci minuti. L’indagata Luisa Faillace, avvocato 41enne di Castrovillari, difesa dall’avvocato Luca Donadio, non ha risposto all’interrogatorio ma ha dichiarato d’essersi autosospesa dall’Ordine degli avvocati. Lunghissimi gl’interrogatori del commercialista 54enne Giovanni Romano e dell’avvocato 50enne Carlo Cardile, rispettivamente difesi dagli avvocati Antonio Pucci ed Ettore Zagarese.

 

L’avvocato Alfonso Cesare Petrone è finito in carcere

 

Domani, sempre in carcere, ad essere interrogati toccherà invece al 55enne di Cassano Jonio Antonio Guarino, difeso dall’avvocato Pasquale Di Iacovo, e al 44enne dipendente del Comune di Corigliano-Rossano in servizio all’Ufficio del giudice di pace di Corigliano Andrea Giuseppe Zangaro, difeso dagli avvocati Maurizio Minnicelli e Francesco Paolo Oranges.

 

Tra domani e lunedì prossimo sono previsti pure gl’interrogatori dell’indagati agli arresti domiciliari: Francesca De Simone, 54 anni, Antonio Aspirante, 48 anni, Vincenzo Anania, 51 anni, Patrizia Stella, 49 anni, Alfredo Romanello, 48 anni, Luigina Maria Caruso, 41 anni, e Rocco Guarino, 43 anni. Gli avvocati difensori di tutti gli arrestati (sia in carcere che ai domiciliari) già stamane hanno presentato i rispettivi ricorsi al Tribunale del Riesame di Catanzaro finalizzati alla revoca delle misure cautelari nei confronti dei loro assistiti.  

direttore@altrepagine.it

 

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