di Fabio Buonofiglio

Nella terza città della Calabria ancora solo per nome e nel resto del vasto e bistrattato comprensorio dello Jonio sibarita, capita raramente – ma qualche volta capita – che lo Stato palesi l’intenzione di “dare” anziché di “togliere”. E quando ciò accade, come pare stia accadendo, gli attori istituzionali e politici rappresentativi delle istanze dei cittadini di Corigliano-Rossano e della Sibaritide non possono rifuggire da quella imprescindibile “chiamata alle armi” che possa far sì che il territorio ottenga effettivamente quanto promesso o garantito e che la faccenda non si perda di vista, magari a tutto vantaggio d’altri territori meno meritevoli di certe attenzioni statali, meno rappresentati nelle Istituzioni, ma con rappresentanze istituzionali tanto esigue quanto foriere di fatti e non di chiacchiere e distintivi.

 

In questi mesi i ministeri della Difesa e dell’Interno stanno facendo accarezzare ai cittadini di questa città e di questo comprensorio l’idea d’un rafforzamento dei presidi locali delle forze dell’ordine, che dovrebbe passare attraverso le istituzioni del Reparto territoriale Carabinieri e del Distretto di Polizia di Corigliano-Rossano. A tal proposito, confortanti risultano le risposte scritte nero su bianco da parte dei due gabinetti ministeriali ad alcuni parlamentari residenti proprio nella cosiddetta terza città della Calabria, segnatamente ai deputati Francesco Sapia ed Elisa Scutellà.

 

Il dibattito politico – e anche l’impegno degli attori istituzionali locali – era già acceso da tempo, e una positiva svolta era giunta nell’ambito del Comitato nazionale dell’ordine e della sicurezza pubblica riunitosi a Roma il 17 dicembre dello scorso anno. Da quella sede istituzionale, infatti, era emerso che la pianificazione di rafforzamento dei presidi delle forze dell’ordine per l’anno 2020 prevede l’istituzione d’una Compagnia Carabinieri a Cassano Jonio e d’un Reparto territoriale Carabinieri a “Rossano-Corigliano”.

 

 

A far correggere, successivamente e in sede ministeriale, la dizione errata della terza città della Calabria, ci aveva pensato il deputato Sapia. Resta il dubbio se qualche manina, ovviamente di stampo rossanese ed interessata non tanto alla corretta onomastica quanto all’accentramento d’uffici direzionali, in questo caso militari, in quella parte di città, fosse intervenuta prima che Sapia mettesse il puntino sulla “i”.

 

Il documento che il parlamentare Sapia ha fatto poi correggere in sede ministeriale

 

Già, perché è lapalissiano che l’istituzione d’un Reparto territoriale Carabinieri prevede la soppressione d’una delle due attuali e distinte Compagnie Carabinieri di Corigliano e di Rossano e l’elevazione al rango superiore dell’altra, con al comando un tenente colonnello al posto dei due attuali ufficiali che hanno il grado di capitano. E va da se che la naturale direzione di comando d’un Reparto territoriale Carabinieri venga dislocata nella parte coriglianese della città. Primo, perché la giurisdizione territoriale dell’attuale Compagnia Carabinieri di Corigliano è quella che negli anni, oramai storicamente, fa registrare il maggior numero di reati consumati nell’intera regione Calabria, buona parte dei quali rimasti senza l’identificazione dei responsabili e quindi impuniti, nonostante la costante ed infaticabile opera di controllo del territorio ed attività investigativa da parte dell’Arma e a dispetto che la stessa istituzione militare sia cronicamente deficitaria di uomini e di mezzi, ma che storicamente riesce a distinguersi come la prima Compagnia della Benemerita in provincia di Cosenza per numero d’arresti effettuati durante un anno solare (soprattutto in flagranza di reato)Secondo, perché gl’intenti ministeriali d’istituire una Compagnia Carabinieri a Cassano Jonio, con al comando un maggiore o un capitano e sottoposta quindi al Reparto territoriale di Corigliano-Rossano, chiude il cerchio sulla stessa prima argomentazione.

 

Per quanto riguarda l’Arma dei carabinieri, l’istituzione del Reparto territoriale rappresenterebbe un primo importante passo in prospettiva della rivendicazione politica dell’istituzione d’un Gruppo Carabinieri di Corigliano-Rossano – un livello di gran lunga superiore – che fonti parlamentari e ministeriali al momento però escludono dal momento che lo Stato non disporrebbe delle necessarie risorse umane, all’uopo ben più consistenti, per poterlo istituire. Le ultime rassicurazioni ministeriali sulla prossima istituzione del Reparto territoriale Carabinieri di Corigliano-Rossano, scritte nero su bianco, recano la data dello scorso 10 agosto.

 

L’attuale Commissariato di polizia cittadino si spera al più presto sarà Distretto

 

Per il Distretto di Polizia, già deliberato attraverso un decreto del Ministero dell’Interno che eleva l’attuale Commissariato di Corigliano-Rossano, vi sarebbe solo un problema di tempi perché esso possa diventare operativo con un primo dirigente alla sua guida.

 

La senatrice Abate e la deputata Scutellà

 

Ma, su entrambi i fronti, il livello d’attenzione di tutti gli attori istituzionali di Corigliano-Rossano e del comprensorio, in particolare quello dei ben quattro parlamentari residenti nella grande città jonica componenti della maggioranza attualmente al governo del Paese – i deputati Sapia e Scutellà, come il deputato Francesco Forciniti e la senatrice Rosa Silvana Abate – deve continuare ad essere molto alto. Sì, perché gli sgambetti politici ed istituzionali possono essere sempre in agguato da parte di quanti, da sempre, avversano il progresso di questo territorio.

direttore@altrepagine.it

 

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