di Fabio Buonofiglio

Molti lettori, di Corigliano-Rossano e non solo, sono rimasti basìti nel leggere su AltrePagine la notizia della recentissima assunzione in Comune, effettuata con proprio decreto da parte del sindaco Flavio Stasi, d’un ingegnere che solo pochissimo tempo prima aveva partecipato a un concorso pubblico bandito proprio dal Comune e proprio per ingegneri ed era stato bocciato alle prove scritte. Basìti non perché non avevano mai sentito e visto prima d’ora robe del genere a Corigliano-Rossano ed altrove, ma perché il sindaco Stasi e i suoi accoliti, con la sicumera che li caratterizza, continuano imperterriti pure in queste ore a sostenere e a rivendicare la loro “diversità” da tutti gli altri amministratori comunali e politicanti coriglianrossanesi del passato remoto e prossimo, oltre che del presente.

 

E invece, proprio l’assunzione dell’ingegnere Carmelo Sciommarello, è la plastica prova che il sindaco Stasi e compagnia cantante sono praticamente uguali agli altri, ma con una cera assai più spessa di faccia tosta. Dunque, quest’estate in municipio s’è tenuto il “Concorso pubblico per la copertura di n. 4 posti di istruttore direttivo tecnico ingegnere a tempo pieno e determinato (mesi 6) categoria D – posizione economica D1”, e al concorso hanno partecipato circa cento professionisti. Tra i quali Sciommarello, 38 anni, rossanese e residente in città. Il quale non aveva superato le previste prove scritte per potere proseguire l’iter concorsuale.

 

Lo scorso primo ottobre, però, l’ingegnere è stato assunto comunque in Comune, per la medesima qualifica d’istruttore direttivo tecnico ingegnere, per la stessa categoria giuridica D e con la stessa posizione economica D1 previste dal bando di concorso che l’ha visto tra i tanti bocciati. Un bocciato-promosso, quindi, alla faccia di tutti gli altri e perdippiù assunto non per sei mesi soltanto come i quattro vincitori, ma per l’intera durata del mandato del sindaco Stasi. Il professionista è stato infatti ingaggiato proprio da Stasi attraverso il decreto sindacale numero 21, per un incarico di collaborazione nell’ambito dello staff dello stesso primo cittadino ai sensi dell’articolo 90 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali.

 

L’ingegnere Carmelo Sciommarello è noto a chi lo conosce come “Mario”

 

Legalmente, l’“operazione” non fa una piega. Si tratta d’un incarico fiduciario. Purtuttavia, i nostri lettori, sempre avidi di notizie, in questi giorni e in queste ore si stanno interrogando circa la “vicinanza” – politica, amicale o parentale – che ha mosso cotanta stima professionale verso Sciommarello (per chi non lo sapesse, pure Flavio Stasi è un ingegnere) che a sua volta ha mosso cotanta fiducia da prendersi beffa d’un concorso pubblico che ha visto bocciato quello stesso professionista e sin dalle prime battute della gara al più bravo.

 

La sede municipale di Palazzo Garopoli

 

Più che nei rapporti politici, amicali o parentali di Stasi, forse la risposta all’arcano – che potrà essere risolto dalla fluente parlantina dello stesso sindaco Stasi – sta nei rapporti parentali, o meglio familiari, di Sciommarello stesso. L’ingegnere proviene da una famiglia operaia, come i più che quaggiù hanno frequentato l’università e sono riusciti a laurearsi con sacrifici familiari e personali. Il papà, Alfonso Sciommarello, è stato un lavoratore del servizio manutentivo nell’ex Comune di Rossano e ne è stato lo storico fontaniere, l’acquaiuolo degli ultimi lustri. Papà Sciommarello conosce la rete idrica rossanese meglio delle proprie – onestissime – tasche. Tanto che, benché oramai pensionato, considerata anche la propria vicinanza politica a Stasi, si sarebbe volontariamente prestato al sindaco per offrire il proprio determinante aiuto agli attuali operai comunali, alla ricerca delle numerose rotture e falle nella rete idrica comunale ogni qualvolta ve ne sia stato bisogno, e sin dall’elezione del primo cittadino stesso. Stasi si fida del padre (e vi s’affida), perché non dovrebbe fidarsi del figlio?!

 

Già. E di cosa si sta occupando da poco più d’una decina giorni a questa parte il figlio ingegnere? Con la laurea, ma l’ambito resta proprio quello del padre. Ci viene in chiaro soccorso lo stesso decreto del sindaco: “Dovrà svolgere attività di staff al sindaco al fine di creare un raccordo politico con il settore manutentivo, particolarmente impegnato sul territorio per le innumerevoli problematiche insistenti sulle reti e nella viabilità”. Oggi che sono in voga solo forestierismi si dice che lo staff dà i feedback al capo, un tempo c’era il ruffiano, e se ve n’era più d’uno allora era uno staff di ruffianima il costo della vita era basso, il tasso d’inflazione non galoppava, ed era tutto più a buon mercato oltre che genuino.

direttore@altrepagine.it

 

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