di Fabio Buonofiglio

Il sequestro giudiziario del Lido Nettuno, disposto e fatto eseguire dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Castrovillari, su richiesta del sostituto procuratore Veronica Rizzaro, lo scorso 22 luglio, in piena stagione balneare, è stato un atto profondamente immotivato, ingiusto. L’hanno statuito i giudici del Tribunale del Riesame di Cosenza (Presidente Salvatore Carpino, a latere Claudia Pingitore e Stefania Antico), a seguito del ricorso su cui hanno lavorato gli avvocati Andrea Salcina, Mario Elmo ed Antonio Monteforte del foro di Castrovillari nell’interesse dei titolari della storica struttura balneare ubicata al centro del lungomare della marina di Schiavonea, a Corigliano-Rossano.

 

I giudici, in pratica, si sono pronunciati in merito al rigetto dell’istanza di dissequestro – che era stata presentata dagli stessi legali qualche giorno dopo la chiusura del lido – da parte dell’allora giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Castrovillari Carmen Ciarcia (oggi promossa dal Consiglio superiore della magistratura a presidente della sezione penale del Tribunale di Cosenza).

 

L’avvocato Andrea Salcina

 

Leggendo le 5 pagine di motivazioni giuridiche e giurisprudenziali attraverso le quali i giudici di Cosenza lo scorso 16 settembre hanno disposto e ordinato il dissequestro del “Nettuno” (il provvedimento è stato però notificato soltanto nella giornata di ieri) s’evince come l’atto d’appello degli avvocati difensori sia stato accolto in toto, e come esso abbia di fatto demolito le motivazioni addotte dal gip di Castrovillari, tanto nella convalida del sequestro per come richiesto dalla Procura quanto nel rigetto della di poco successiva motivata istanza di dissequestro.

 

Gli avvocati Mario Elmo e Antonio Monteforte

 

Questa la dichiarazione dei legali in merito alla positiva evoluzione della vicenda: «Siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto e d’essere riusciti a dimostrare la perfetta regolarità, sotto ogni aspetto, e per tutte le continue e nuove contestazioni, delle concessioni demaniali del Lido Nettuno. Per due anni l’attività è stata interrotta nel bel mezzo dell’estate con modi eclatanti e mortificanti per i gestori. Speriamo d’aver chiarito definitivamente la vicenda e che non si continui a concentrare tutte le attenzioni verso un’attività, un lido gestito da giovani imprenditori, come evidentemente dimostrato, ossequioso delle leggi e dei regolamenti, anche comunitari».

direttore@altrepagine.it

 

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