di Fabio Buonofiglio

C’è una cosa che forse più d’ogni altra fa letteralmente impazzire il sindaco di Corigliano-Rossano Flavio Stasi (foto): le inaugurazioni. Qualche inaugurazione mancata – ci spifferano le nostre buone fonti – gli è andata di traverso per la mancata occasione di farsi fotografare in mille e una posa dai galoppini che gli reggono il sacco sui social network. Già, perché quando nel cantiere del futuribile Nuovo ospedale della Sibaritide giunsero le gru, pare che Stasi ne abbia proposto l’ennesima inaugurazione, ma la compianta presidente della Giunta regionale Jole Santelli spense subito gli ardenti ardori del giovanotto

 

pronto prontissimo per il taglio d’un nastro e la posa della sua personale prima pietra. «D’inaugurazioni in quel cantiere ce ne sono state fin troppe: inaugureremo l’ospedale quando sarà consegnato», più o meno così rispose la defunta governatrice calabrese al giovane politicante coriglianrossanese, giusto un attimo più vicino alle liturgie agazioloieromarioliveriane che non a quelle forzitaliote. Da quando è stato eletto, però, in 14 mesi Stasi ha inaugurato di tutto e di più, di cose non sue, arrivando al top quando giunse un apparecchio per la Tac nel presidio “Nicola Giannettasio” dell’ospedale spoke cittadino – che neanche nella repubblica africana del Burundi tanto onore per l’arrivo d’una Tac – e una nuova autoambulanza del Servizio sanitario nazionale arrivata proprio qualche giorno fa al Pronto soccorso dello stesso ospedale.

 

Il sindaco Stasi inaugura l’arrivo di un’autoambulanza nuova al Pronto soccorso

 

E per la serie “Un’inaugurazione al giorno leva il medico di torno” (se serve per quello allora alziamo le mani, la salute prima di tutto!), l’altro giorno il sindaco s’è intrufolato nell’ennesima inaugurazione, così come per quella mancata nel cantiere del nuovo ospedale, per la Tac, l’ambulanza ed altre cose tutte di competenza d’altri enti pubblici e non del Comune. Già, quella dei lavori di sistemazione della galleria paramassi Rossano-Sila lungo la Strada provinciale 188 che attraversa il centro storico rossanese. L’ente appaltante è la Provincia di Cosenza, che ha affidato i lavori la cui consegna è prevista entro un anno. Ma il presidente della Provincia Franco Iacucci è stato solo il vicepresidente della cerimonia paramassi, perché a farla da padrone è stato il paraculo Flavio Stasi accompagnato dai suoi paraculetti Marinella Grillo, presidente del Consiglio comunale, Tatiana Novello, assessora comunale ai Lavori pubblici, Liliana Zangaro e Cesare Sapia, consiglieri comunali della maggioranza-Stasi, ovviamente. Ed è proprio l’inaugurazione della paracula paramassi che (mal)cela qualche velleitaria ambizione personale più che politica di Stasi e pure di qualcuno dei suoi.

 

Stasi inaugura l’inizio dei lavori appaltati dalla Provincia nella galleria paramassi

 

Da qui a qualche mese, infatti, si voterà tanto per il rinnovo della Presidenza della Provincia e del Consiglio provinciale, quanto per le Regionali. Per le Provinciali gli aventi diritto al voto attivo e passivo sono solo i sindaci e i consiglieri comunali dei 150 Comuni della provincia, col voto ponderato rispetto al numero d’abitanti di ciascun Comune. E qui, Stasi, che si fa “forte” proprio del voto ponderato della terza città della Calabria e prima della provincia, vorrebbe tentare “la scalata” a Cosenza. Da qualche tempo sembra essere alleato di Iacucci, uomo di vecchia guardia del Partito democratico, e, prima d’essere scaricato dal suo storico capo, per tanti anni fedelissimo braccio destro dell’ex governatore della Calabria Mario Oliverio che la Provincia gliela lasciò proprio come “dote” del divorzio.

 

L’assessora ai Lavori pubblici Novello all’inaugurazione della paramassi

 

Se Stasi e Iacucci sono alleati come sembra, certamente non hanno ancora concordato chi tra loro due dovrà candidarsi a presidente della Provincia. E se magari Iacucci – al quale resta solo d’aggrapparsi forte all’unica cosa che gli è rimasta, la Provincia appunto – tenterà di portarsi Stasi nel Pd per “rafforzare” se stesso (una pia illusione), quel che vorrebbe fare Stasi nessun analista (e non solo politico) l’ha capito ancora. E le Regionali? Un’autorevolissima fonte nei giorni scorsi ci ha raccontato le prime parole di Stasi in una delle ultime telefonate con la buonanima della presidente Santelli: «Ciao, io e te dobbiamo fare un discorso da Flavio a Jole, sul futuro della Calabria». E qui gli analisti politici, junghiani e freudiani, possono davvero sbizzarrirsi…

direttore@altrepagine.it

 

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