Caro Segretario,

Nelle difficoltà immense che sta provocando la pandemia all’Italia, non ti sarà sfuggita la situazione difficile della Calabria che ha, sicuramente, uno dei sistemi sanitari più disastrati del Paese, forse il peggiore. La logica della riduzione lineare della spesa sanitaria ha fatto sì che, un commissariamento, spesso avulso dai problemi della regione, ha definitivamente distrutto i presidi di prevenzione e quelli sul territorio, e lasciato gli ospedali calabresi in un equilibrio assai precario, facendogli perdere capacità ed efficienza, ormai ridotte al lumicino.

 

Ovviamente, gravissime sono state le responsabilità delle classi dirigenti regionali, ma non c’è dubbio che l’intervento dello Stato non è risultato né efficace, e, men che meno, risolutivo, in assenza di seri e adeguati controlli, di proposte e soluzioni alternative in grado di dare risposte concrete.

 

Gentile Segretario non crediamo che la Calabria, in Italia, giochi in un campionato di serie B, e, soprattutto, riteniamo inutile un Partito, il nostro, che al momento non entra nemmeno in campo a causa delle scelte della Direzione Nazionale, una più sbagliata dell’altra (ad esempio il commissariamento della Federazione Regionale e poi la nomina di un commissario distratto ed impegnato in altro, ma non per la Calabria!).

 

Siamo tutti elettori del PD e molti di noi sono iscritti, e ti preghiamo di crederci se ti diciamo che non é più ragionevole pensare che si possa affrontare l’emergenza Covid, nella nostra regione, senza la capacità di aggredire il problema – mentre le solite bande armate di candidati si aggirano alla ricerca di voti per le prossime regionali – in assenza di un progetto e di una organizzazione collettiva, e, soprattutto, di una voce forte a tutela della salute dei calabresi, anche nel rapporto con il Governo nazionale.

Lo scoramento tra tanti di noi a causa dei continui fallimenti del nostro Partito in Calabria è fatto quotidiano e pretenderebbe una risposta forte ed autorevole.

 

Inoltre, da quando siamo stati chiamati alla prova del Governo, le nostre preoccupazioni si sono amplificate per la cornice generale di paura ed incertezza che, per noi calabresi, è già diventata terrificante, se non arriveranno presto risposte, in particolare, quelle relative all’emergenza nel suo complesso.

Ti pare possibile che il Governo non prenda atto delle estreme difficoltà del sistema sanitario regionale, aumentate ulteriormente in seguito alla morte del Presidente Santelli, e, quindi, alla mancanza di un vertice in capo alla Istituzione Regionale? 

Purtroppo non registriamo alcuna modifica sostanziale dello stato delle cose, in queste tormentate giornate per la salute dei calabresi, e neanche una presa di posizione forte da parte del nostro Partito nelle sedi opportune, ma solo uno stanco automatismo di delega a dei nuovi possibili commissari, che speriamo questa volta siano autorevoli, scientificamente attrezzati, e uomini e donne del territorio.

 

Il commissario governativo alla Sanità calabrese Saverio Cotticelli ieri sera in televisione su Raitre

 

Non si tratta solo della proroga di un commissariamento per la riqualificazione dei servizi e il rientro dal deficit, ma questo passo deve necessariamente comportare scelte adeguate per disegnare politiche pubbliche che abbiano possibilità di successo. La constatazione che il deficit in Calabria è passato dai 30 milioni del 2014 (gestione del Generale Pezzi) agli oltre 200 del 2019, evidenzia come l’assunzione di responsabilità del Governo nazionale non sia stata accompagnata da misure adeguate. E la dimostrazione palese di come il Partito e l’attuale ministro Speranza, fino a poco tempo fa nostro iscritto, nonostante appelli e inviti, si siano resi inadempienti rispetto a un puntuale controllo dell’operato del commissario, solo ora di fatto dimissionato, sebbene le dimissioni sono state rassegnate dallo stesso, dopo l’ignobile figura andata in onda a livello nazionale, la dice lunga sulla necessità di ripensare il rapporto tra la Direzione i suoi iscritti ed elettori in particolare in Calabria, non affidandosi evidentemente più ai soliti noti parte del problema e non già della soluzione.

 

La drammatica condizione della Calabria, che è già in lockdown per la fragilità dei servizi sanitari, pur in presenza di un numero di positivi largamente inferiore alla media nazionale, è il segno di un grave fallimento delle politiche straordinarie di intervento. Certo, però, appare del tutto fuori luogo  la polemica pretestuosamente sollevata dal Centrodestra regionale relativamente all’inserimento della nostra regione tra le zone rosse. Ciò, evidentemente, è la conseguenza naturale e prevedibile a causa del mancato rispetto di quanto avrebbe dovuto fare il Presidente e la sua Giunta prima e quello facente funzioni oggi, attraverso misure adeguate e necessarie di contenimento dell’emergenza, dati i poteri attribuiti loro, in quanto unici competenti sul punto. Quindi, invece di tentare, in questa fase, di nascondere le proprie responsabilità, magari chiamando in causa impropriamente il Capo dello Stato, sollevando inutili polveroni, sarebbe forse utile pretendere dai nuovi commissari di rafforzare il tracciamento e le cure domiciliari nonché i reparti ospedalieri. Solo così potremo ritornare ad una situazione meno penalizzante e fuori dall’attuale stretta.

 

Al nostro Partito segnaliamo inoltre, affinchè le faccia proprie e le sostenga nelle sedi opportune, alcune proposte:

1) il supporto al nuovo ufficio del commissario di una tecnostruttura che possa compensare il deficit qualitativo e quantitativo del Dipartimento Salute regionale, dove si registrano vuoti inspiegabili in  diversi settori, molti dei quali coperti ad interim da altri dirigenti o da medici comandati dalle aziende sanitarie;

2) un intervento urgente presso la Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria, la cui condizione è nota da tempo, ma rispetto alla quale nulla al momento è stato fatto, nonostante la stampa nazionale abbia denunciato la grave condizione in cui versa. Una situazione drammatica e ormai fuori controllo che lascia tutto il peso della pandemia in capo all’azienda ospedaliera, che comporta l’assoluta necessità di un cambio di rotta attraverso la nomina di figure adeguate e di un supporto straordinario per una gestione competente dei servizi sanitari. Urgenti e necessari azioni, a dire il vero, da portare avanti in tutta la regione.

 

Il ministro della Salute Roberto Speranza e il commissario Cotticelli

 

Bisogna aggredire, quindi, immediatamente, la situazione, ed avviare quella riforma della sanità indispensabile se non si vuole continuare a sprecare irresponsabilmente risorse senza aumentare la qualità del servizio.

 

Caro Segretario,

per noi non è indifferente se, a causa dell’inerzia delle Istituzioni, in Calabria ci saranno 10, 100, 1.000 o 10.000 morti, ecco perché ti stiamo chiedendo un immediato intervento sul Governo onde evitare che ciò accada, e di fare in modo che si proceda non solo alla proroga del commissariamento della sanità, ma a un costante e vigile controllo perché si diano rapide risposte al popolo calabrese. Ti lanciamo dunque un appello per una presa di responsabilità del Partito Democratico, perché le emergenze che vive la nostra terra, anche per questo, impongono un Partito diverso da quello che fino ad oggi abbiamo conosciuto alle nostre latitudini: forte, credibile, organizzato, in cui centro e periferia si rafforzino continuamente attraverso uno scambio di idee e di iniziative concordate.

In altri termini, ti chiediamo di essere di supporto insieme a tanti altri nella costruzione del Partito Democratico in Calabria, per provare, attraverso di esso, a dare una mano nella risoluzione della emergenza di oggi e di tutte le altre in cui versa la nostra martoriata terra.

Lamezia Terme lì, 07.11.2020

                   Democratici e Riformisti 

 

redazione@altrepagine.it

Di admin

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com