di Fabio Buonofiglio
Un redde rationem. Alla vigilia d’una importante seduta del Consiglio comunale per la maggioranza eletta 17 mesi or sono assieme al sindaco Flavio Stasi e che sostiene la sua giunta. La resa dei conti tra un sindaco evidentemente “sofferto” – benché silenziosamente – come troppo pieno solo e soltanto di sé, è in corso già da qualche settimana. Ma stamane, da quel che trapela, ha fatto registrare una tappa importante, probabilmente “obbligata” per chi ha richiesto con forza e forzosamente ha ottenuto il “chiarimento del caso”.
Un faccia a faccia, e a muso duro: da una parte Stasi, dall’altra il suo vice Claudio Malavolta (da sinistra a destra nella foto d’apertura) spalleggiato dall’assessore Giovanni Palermo e dai consiglieri comunali Antonio Cassano e Mattia Salimbeni. Sono i coriglianesi del movimento “Corigliano-Rossano domani” (assente, per motivi personali, il consigliere comunale loro collega Rocco Gammetta). A tenere banco pare sia stato Malavolta, formalmente ma non politicamente “vice-Stasi”, figurarsi che stoffa come suo alter ego…
La maggioranza di Stasi in Consiglio comunale
L’indiscrezione giornalistica (evidentemente più che fondata) dell’imminente nomina d’un nuovo assessore in giunta da parte di Stasi, unita all’impressione d’una sua netta intenzione di non partecipare politicamente alcunché ad alcuno, avrebbe fatto saltare le staffe a chi – pur poco letterato – finora ha tenuto quell’atteggiamento del sopire e troncare magistralmente descritto da Alessando Manzoni ne “I promessi sposi”.
E Malavolta, assieme a Palermo & company, avrebbe messo Stasi con le spalle al muro, minacciando una rottura politica con lui e col resto della maggioranza e una successiva richiesta di verifica delle condizioni politiche per proseguire l’esperienza amministrativa. Il “tutti a casa” ovviamente è una boutade e per tutti quanti, innamorati della poltrona ancor più che di mogli e fidanzate.
Il sindaco Stasi e il suo amico Mitidieri in una foto datata
Ad ogni modo i rivoltosi, o meglio i malavoltosi sarebbero riusciti a neutralizzare Stasi e la sua malcelata intenzione di nominare assessore l’avvocato rossanese Mauro Mitidieri, suo vecchio amico, appena dopo la seduta del Consiglio comunale fissata per questo venerdì. Un processo alle intenzioni del primo cittadino? Sicuramente. Ma forse, una volta tanto, Malavolta e gli altri ci hanno visto bene. O forse, ma sempre una tantum, stavolta hanno voluto vederci bene.
Tanto bene da sospettare pure un possibile giochetto di prestigio d’un sindaco senza bacchetta magica per sua infaticabile ammissione, ma furbetto del proprio quartierino: “dentro” Mitidieri, e, una volta “entrato” con buona pace di tutti, “fuori” Anna Maria Turano, assessora coriglianese.
Così fosse (o fosse stato), la parità coriglianese e rossanese nel numero d’assessori decisa da Stasi il Primo luglio del 2019, 3 a 3, diventerebbe 4 a 2, oppure, nel caso di permanenza della Turano, 4 a 3. Ed è per questo che Malavolta, forse provocatoriamente ma anche no, avrebbe richiesto al sindaco di “sacrificare” l’assessore rossanese Tiziano Caudullo, in modo da sostituirlo proprio con Mitidieri. Questo è quanto trapelato dall’incontro di stamane. Che succederà?
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