Nell’udienza preliminare al Tribunale di Castrovillari altre cinque persone, tra cui l’ex sindaco Mascaro e l’ex commissario Bagnato, sono state prosciolte da ogni accusa

 

 

di Fabio Buonofiglio

Il pubblico ministero Giovanni Tedeschi aveva chiesto il processo per tutt’e 10 gl’indagati, ma il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Castrovillari Biagio Politano nella giornata di ieri ha rinviato a giudizio soltanto 5 di essi. Il processo è quello che riguarda la gestione del canile comunale di contrada Foresta a Corigliano-Rossano. Un canile lager secondo il magistrato inquirente

 

della Procura di Castrovillari, che il 17 ottobre del 2019 aveva fatto apporre i sigilli giudiziari di sequestro accordati dal giudice per le indagini preliminari Luca Colitta alla struttura pubblica che da anni ospita centinaia di cani.

 

 

Nelle maglie della giustizia – in qualità d’imputati – restano:

Iole De Falco, 37 anni, responsabile sanitario del canile, Salvatore Lepera, 58, funzionario comunale, Luigi Ioele, 61, funzionario comunale, Giuseppe Graziani, 66, dirigente comunale, e Gerardo Perri, 64, medico veterinario dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza.

I cinque (difesi dagli avvocati Giovanni Giannicco, Andrea Ponzo e Giovanni Zagarese del foro di Castrovillari) andranno a processo a partire dal prossimo 25 maggio. 

 

Nel processo sarà parte civile l’associazione animalista “Holly – Un angelo a quattro zampe” presieduta da Rosetta Zangaro (e rappresentata dalle avvocate Gisella Santelli ed Aurelia Rossitto).

 

 

 

Escono di scena con sentenza di non luogo a procedere, invece:

Caterina Semerano, 49 anni, legale rappresentante dell’associazione “Argo onlus”, Francesco Calabrese, 44, dipendente della stessa associazione, Venerando Attardo, 63, medico veterinario dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, Stefano Mascaro, 58, ex sindaco dell’ex Comune di Rossano, e Domenico Bagnato, 76, ex commissario straordinario del Comune di Corigliano-Rossano (difesi dagli avvocati Pasquale Ribecco del foro di Crotone, Andrea Ponzo, Francesca Caracciolo, Nicola Candiano e Luca Candiano tutti del foro di Castrovillari).

 

La drammatica, triste vicenda sulla quale a fine maggio s’aprirà dunque il dibattimento processuale, rivela un micidiale scenario di cani maltrattati, ambulatori veterinari non a norma e adozioni di cani attraverso false certificazioni.

 

La Procura di Castrovillari, scoperchiato il brutto pentolone del canile-rifugio comunale, contesta i reati d’abuso d’ufficio, omissione in atti d’ufficio, falsità ideologica, falsità materiale, maltrattamento d’animali e concussione.

 

Una brutta storia d’accertati affidamenti diretti ad associazioni di volontariato che v’operano, di ritenute adozioni con trasferimenti agli adottanti a mezzo di staffette, di supposte mancate disinfestazioni e derattizzazioni della struttura, di gestione reputata illecita di rifiuti pericolosi, di ritenuto mancato sistema d’identificazione dei cani randagi, di non tracciabilità dei farmaci utilizzati per la cura dei cani randagi, di non idoneità dei cani ospitati nel canile, e di fonti di finanziamento sospette.

 

La Procura, attraverso i carabinieri forestali, aveva indagato sulla gestione del canile facendovi piazzare delle telecamere.

direttore@altrepagine.it

 

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