Un consistente numero di monete antiche – ben 665 – coniate tra il V e il III secolo a.C., perfettamente conservate, e recuperate sul mercato clandestino dai carabinieri del Nucleo per la tutela del patrimonio culturale di Cosenza, è stato restituito al direttore del Parco e del Museo archeologico della Sibaritide Filippo Demma.
Tra gli esemplari figurano stateri di Crotone, Caulonia e Taranto, trioboli di Thurium ed altre monete coniate a Siracusa e ad Agrigento.
Allo stesso museo sibarita sono stati consegnati pure dei monili, in particolare bracciali ed anelli, e diverse punte di lancia.
L’attività rientra nell’ambito del contrasto al mercato clandestino di beni archeologici messi in vendita su Internet. Il risultato è frutto delle attività d’indagine coordinate dalle procure di Roma e di Velletri, culminate con la confisca e la restituzione dei reperti. Presto sarà tutto esposto nello stesso museo di Sibari.
Diversi esemplari raffigurano anche il “Toro cozzante”, che è il simbolo dell’antica città magnogreca di Sybaris ed anch’esso esposto in una teca del museo. La statuetta è ritenuta, unitamente ai Bronzi di Riace, tra le scoperte più importanti nella bronzistica magnogreca.
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