di Fabio Buonofiglio
Tra le tante idiozie che ci sono capitate a tiro su Internet in questi ultimi giorni, ve n’è una che la dignità di stampa la merita ad honorem, proprio. Ed è la “denuncia” pubblica del movimento rossanese “Terra e popolo”, per intenderci il movimento politico fondato anni addietro, a sua immagine e somiglianza, da Flavio Stasi, l’attuale sindaco di Corigliano-Rossano.
Gli esponenti di “Terra e popolo”, ieri come oggi ovviamente tutti galoppini del primo cittadino, scelgono di parlare alla città direttamente… dal tombino d’una fogna!
Sì, avete capito bene: la loro “denuncia” affiora proprio dalla rete fognaria comunale. Da una delle cloache coriglianrossanesi, insomma.
Il blocco di cemento trovato all’interno d’un tombino fognario in contrada Torricella
Per l’esattezza da quella di contrada Torricella, zona della cui esistenza i rossanesi di “Terra e popolo” non sapevano neppure. Almeno prima di leggere quel post su Facebook scritto, pubblicato con una foto e poi rimosso (della rimozione capirete presto il perché) dall’architetto Leonardo Antonio Zangaro, ex consigliere ed ex assessore dell’ex Comune di Corigliano Calabro.
Già, perché la “denuncia” dei galoppini di Stasi parte proprio da quel post. Strumentalizzato pro domo sua (di Stasi, of course):
«Scopriamo che l’ennesima fogna intasata è stata ostruita da un blocco di cemento gettato in un tombino che ha fatto da tappo agli scarichi di mezza contrada Torricella: sospettiamo ci sia qualcuno che si prodighi per sabotare la città unica attraverso chirurgici atti di sabotaggio.
Non sappiamo se augurarci che quel blocchetto sia stato messo lì da un incosciente che non sapeva che danno potesse provocare o da qualcuno che scientemente ha deciso di mandare in tilt contrada Torricella».
A proposito di torricelle e di torri: è come se l’11 settembre del 2001 Osama Bin Laden avesse deciso di sferrare l’attacco agli Stati Uniti d’America imperialisti dell’intero mondo occidentale non abbattendo le Twin towers del World trade center, ma lanciando qualche bombetta su Harlem, il quartiere afroamericano di New York!
Il sindaco Flavio Stasi
L’apoteosi della teoria del complotto (o gomblotto?!) di “terra terra e popolino” – nome di gran lunga più consono al movimento degli Stasi boys & girls – è quando con sicumera concludono:
«sarebbe stato il caso che l’amministrazione comunale, prima di far intervenire i tecnici per risolvere il problema, avesse aspettato di vedere chi si sarebbe levato a fomentare i cittadini, per avere un’idea su chi possano essere i mandanti di questi sabotaggi».
La foto del “sabotaggio” gli esponenti di “terra terra e popolino” l’hanno scaricata dal post su Facebook dell’ex assessore Zangaro, notoriamente lontano dal sindaco Stasi e dalla sua amministrazione. È stato lui, infatti, esponente della mala vecchia politica coriglianese, ad avere pubblicamente denunciato che l’atto inconsulto di qualche troglodita aveva bloccato (è proprio il caso di dirlo) le fogne di Torricella.
L’architetto Leonardo Antonio Zangaro
Poi, lo stesso Zangaro, essendosi sentito strumentalizzato da “terra terra e popolino”, ha cancellato il post sul social network, che nel frattempo è finito nella cloaca Flavia.
Titus Flavius Vespasianus, infatti, meglio conosciuto come Vespasiano, fu l’imperatore che governò Roma col nome di Caesar Vespasianus Augustus. Sarà un caso che Flavio Stasi ha pure un’assessora con delega ai vespasiani come abbiamo avuto modo di raccontarvi poco più di due settimane fa? Secondo noi, no.
Che altro dire se gli esponenti di “terra terra e popolino” anziché portare acqua al mulino, v’hanno portato…
Ma insomma: chi ha osato sabotare la cloaca Flavia? Ed è proprio come domandarsi chi ha incastrato Roger Rabbit o chi ucciso l’uomo ragno!
direttore@altrepagine.it
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