Il colonnello Greco è imputato per abuso d’ufficio e stalking nei confronti della dottoressa Bianco.
Se sarà condannato il danno dovrà pagarlo l’ente pubblico
di Fabio Buonofiglio
È a processo per abuso d’ufficio e stalking davanti ai giudici del Primo collegio penale del Tribunale di Castrovillari il colonnello Luigi Greco, 52 anni (foto), ex comandante della polizia municipale dell’ex Comune di Corigliano Calabro. A farlo finire nelle maglie della giustizia una sua ex sottoposta, l’ex vigilessa Antonella Bianco, 47 anni
lei tuttora dipendente del nuovo Comune di Corigliano-Rossano e attualmente in servizio negli uffici del Settore Urbanistica.
LE ACCUSE NEI CONFRONTI DELL’UFFICIALE QUANDO ERA ALLA GUIDA DEI VIGILI CORIGLIANESI
Secondo la Procura, l’ufficiale originario della Puglia, attualmente comandante del corpo di polizia municipale di Campobasso, il capoluogo del Molise, avrebbe avuto burrascosi rapporti con l’ex vigilessa, quando la stessa era stata delegata dall’ex sindaco coriglianese Giuseppe Geraci a rappresentare il Comune nei giudizi pendenti dinanzi al giudice di pace, per i ricorsi degli automobilisti contro i verbali d’accertamento delle violazioni amministrative al codice della strada.
Greco, secondo l’ipotesi accusatoria, avrebbe «omesso di comandare per quel servizio la propria sottoposta, intenzionalmente provocando all’ente un danno ingiusto» proprio per la mancata costituzione del Comune atta a resistere in giudizio.
Non solo. Sì, perché Greco deve rispondere dinanzi ai giudici pure per atti persecutori nei confronti della stessa dottoressa Bianco, «perché, tenendo un comportamento vessatorio, continuo e ininterrotto nei confronti dell’agente di polizia municipale, condotta oppressiva e prevaricatoria posta in essere mediante continue minacce di denunce penali o licenziamento mediante l’instaurazione di procedimenti disciplinari, successivamente archiviati dalla competente commissione comunale, poneva in essere reiterati comportamenti persecutori in modo da determinare nella parte offesa uno stato di disagio psichico, al punto da costringerla ad accettare il momentaneo trasferimento ad altro ufficio, alterando in tal modo le proprie abitudini di vita».
Il Tribunale di Castrovillari
IL PROCESSO, ALLE BATTUTE INIZIALI
Il colonnello Greco è difeso dall’avvocato Gaetano Monte del foro di Castrovillari. La dottoressa Bianco è costituita in giudizio quale parte civile, rappresentata dall’avvocato Damiano Viteritti dello stesso foro castrovillarese.
E all’udienza fissata per martedì prossimo 27 aprile, nel processo, ch’è ancora alle battute iniziali, entrerà in scena pure il Comune di Corigliano-Rossano, rappresentato dall’avvocato Giovanni Antonio Scatozza sempre del foro di Castrovillari, nominato proprio ieri dalla giunta del sindaco Flavio Stasi.
La sede municipale di Palazzo Garopoli
IL COMUNE RESPONSABILE CIVILE
Il Comune è infatti citato in giudizio quale responsabile civile. Vale a dire che, nel caso il colonnello Greco dovesse essere condannato, a risarcire l’eventuale danno civile che potrebbe essere riconosciuto alla dottoressa Bianco toccherebbe proprio al Comune di Corigliano-Rossano.
Che dovrebbe quindi mettere le mani nel proprio portafoglio e pagare, dal momento che il colonnello Greco è imputato per reati commessi nell’esercizio delle sue funzioni nell’estinto Comune di Corigliano Calabro.
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