Un gioco di rivali sguardi. Gli occhi man mano diventano incandescenti. Tutto accade davanti a una nota pizzeria di Trebisacce, dove ciascuno aspetta una pizza da portare via. S’arriva alle mani. Tra i due volano schiaffi, calci e pugni.

 

Protagonisti due 15enni, uno d’origini napoletane ma da anni residente a Trebisacce, l’altro di Sibari e con un cognome noto alle cronache e parentele vicine agli ambienti della ‘ndrangheta.

 

Il sabato sera si conclude davanti al Pronto soccorso dell’ospedale “Guido Chidichimo”, ma con l’intrusione di familiari adulti del giovane trebisaccese. Che, a rissa sedata davanti alla pizzeria, viene accompagnato proprio nel presidio sanitario per essere medicato.

 

L’ospedale “Guido Chidichimo” di Trebisacce

 

Il ragazzo di Sibari non ha però gradito il coinvolgimento nella rissa dei familiari del suo contendente. E ha chiamato i suoi “rinforzi”: genitori ed amici.

 

Così va in scena una spedizione punitiva, con sibariti e cassanesi, giovani e adulti, che fanno irruzione in Pronto soccorso.

Un cassanese viene ferito con un oggetto metallico contundente – pare una chiave inglese – e da lì si scatena una maxirissa con calci, pugni e schiaffi da orbi.

Pure il medico in servizio, una donna, e gl’infermieri, vengono travolti nella furia dello scontro.

 

Intervengono i carabinieri della locale Stazione, la cui presenza quantomeno è servita a far terminare la violenta rissa.

 

Persino mentre i feriti dei due gruppi contendenti venivano medicati e davanti ai carabinieri sono volate pesanti minacce: «Sei un morto che cammina».

Nessuna denuncia da parte delle “divise nere”: forse tra i due gruppi rivali vi saranno querele di parte. O forse una seconda puntata…

redazione@altrepagine.it  

 

Di admin

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