Due fotografie e la corresponsione d’una piccola somma di denaro, una tangentina in pratica. Bastava questo per vedersi rinnovare la patente di guida senza bisogno d’effettuare la visita medica prevista per legge.
L’indagine, avviata dalla Procura di Castrovillari a marzo dello scorso anno, aveva portato all’emissione da parte del giudice per le indagini preliminari del Tribunale e all’esecuzione da parte dei carabinieri della Compagnia di Castrovillari di tre misure cautelari nei confronti d’altrettante persone. Accusate di falsità ideologica commessa in atti pubblici.
A finire nel mirino della Procura, in particolare, un tenente colonnello medico dell’Esercito italiano in quiescenza, A.P., sospeso per otto mesi dalla professione, F.V., titolare di un’agenzia addetta al rinnovo delle patenti di Castrovillari la cui attività è stata sospesa pure per otto mesi, e G.R., la sua segretaria, per la quale era stato disposto l’obbligo di presentarsi a firmare in caserma dai carabinieri.
Il medico è accusato di non avere svolto, per come prevede la normativa, la visita medica agli automobilisti che dovevano rinnovare la patente. redazione@altrepagine.it
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