Volendo renderci utili alla causa, qualche giorno fa via WhatsApp abbiamo trasmesso in formato Pdf lo statuto della bocciofila bibbienese alla consigliera comunale di Corigliano-Rossano Maria Salimbeni, la presidente della Commissione Statuto che a due anni dall’insediamento del primo Consiglio comunale eletto dopo la fusione, lo statuto del nuovo Comune ancora non l’ha prodotto.
Gli amanti del giuoco delle bocce di Bibbiena, ridente Comune della provincia d’Arezzo, hanno approvato il loro statuto il 2 gennaio del 2010 e il 1° febbraio dello stesso anno l’hanno registrato all’Agenzia delle entrate d’Arezzo – Sezione staccata di Poppi.
«Diamogli una prima lettura, magari pure una seconda più attenta soffermandoci sull’interpunzione, potrebbe esserci assai utile, saluti»:
questa la nostra sollecitazione alla presidentissima Salimbeni. D’altronde resteremmo in Toscana e sappiamo quanto la Toscana piaccia alla Salimbeni, dal momento che nell’autunno del 2019 fu proprio lei a fare il “copia” del programma del sindaco di Prato, Matteo Biffoni, e “incolla” nelle linee programmatiche del sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, il quale le portò in Consiglio comunale per farsele approvare dalla propria maggioranza. A rivelarcelo candidamente fu lo stesso sindaco di Prato… oops di Corigliano-Rossano (a meno che non ci mentì per non accusare se stesso o qualcun altro).
Comunque sia, la presidente Salimbeni proprio in questi giorni ha fatto sapere che
«è arrivata all’esame della Commissione la prima bozza di Statuto comunale (seguirà la seconda, forse pure la terza e la quarta…) completa di ogni istituto (che fa rima con statuto) che inizia il suo iter di sistemazione e limatura (ah, l’arte delle unghie!) prima di approdare in Consiglio comunale (alla banchina dei pescherecci?!)».
In questi giorni il sindaco Stasi è mediaticamente più iperattivo del solito:
«La città sospira prima di una difficile ripartenza», ed è l’espressione che ha utilizzato padre Flavio (nella foto d’apertura in abito talare) nella sua ultima omelia, quella del saluto della città al nuovo vescovo.
«È un’espressione che ritengo rappresenti emblematicamente la fase che sta attraversando il pianeta, il Paese e anche il nostro territorio», spiega l’ascetico. Amen.
Avevamo pensato d’aver sentito proprio tutto-tutto da Stasi quando abbiamo letto l’“eccellenza reverendissima” che ha aperto la sua lettera di benvenuto al vescovo, il quale pare si stia già esercitando col “Sua maestà” di ricambio tra potere spirituale e temporale.
Il top di questi giorni è questo:
«A margine dell’iniziativa promossa dalla sezione di Corigliano-Rossano della Rete italiana disabili sono intervenuti il vicesindaco Claudio Malavolta e l’assessore all’Assetto urbano Tatiana Novello che hanno ribadito la disponibilità dell’amministrazione a continuare la collaborazione con le realtà associative del settore, presenti sul territorio, per rendere Corigliano-Rossano un comune che abbatte qualsiasi barriera e difficoltà per i propri cittadini disabili».
Passano poche ore e…
«La Rete italiana disabili di Corigliano-Rossano, rappresentata dallo scrivente responsabile regionale, oltre che cittadino, Carmine Noè, smentisce in modo categorico le affermazioni rilasciate, in una nota stampa odierna, dall’amministrazione comunale, e nello specifico dagli assessori Novello e Malavolta.
Questa mattina, infatti, nel corso della partecipata manifestazione d’installazione di un’area parco giochi con accesso anche per disabili, in Piazza Madonna di Fatima a Cantinella, tutti erano presenti fuorché loro».
Dulcis in fundo l’intervento della consigliera comunale di maggioranza Liliana Zangaro.
La quale punta col dito contro «un’impostazione alla panem et circenses 2.0, che in modo grottesco allontana dall’analisi dei temi: la terza città della Calabria non si nutre e non cresce con gli spettacoli alla Novella 2000».
Una critica, quella della Zangaro, che sembra cucita proprio addosso ai personaggetti passati in questa nostra pur breve rassegna… direttore@altrepagine.it