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Per fare qualche sana risata – ridere fa bene alla salute cari amici, lo dicono gli scienziati – non troviamo soluzione migliore che cliccare sulla pagina Facebook d’un tale Flavio Stasi, “Personaggio politico” (così c’è scritto sulla pagina medesima) nonché sindaco di Corigliano-Rossano.
«Questa mattina ho presenziato personalmente» (per interposta persona è un po’ più difficile “presenziare”!) in occasione dell’ennesima udienza per la famigerata vicenda del palazzetto dello sport di contrada Insiti insieme al presidente del Consiglio» – chi, Mario Draghi? No – «Marinella Grillo» (ah, ok) «e agli assessori Mauro Mitidieri e Tatiana Novello, oltre all’avvocato incaricato ed all’Ufficio legale dell’ente», quasi fosse più importante la presenza di cotanti e cotali “tribuni” che quella degli stessi legali formalmente incaricati dal Comune.
«Mi sono reso disponibile con il giudice per rendere un interrogatorio libero in quanto rappresentante dell’ente».
E qui siamo davvero entrati in crisi. Sì, perché cosa cazzo sia un “interrogatorio libero” non lo sappiamo e vorremmo che tale Stasi o chi per lui ce lo spiegasse, magari con parole meno auliche del suo post su Facebook.
In un interrogatorio crediamo vi sia uno che interroga e un altro che risponde alle domande che quello gli rivolge. È il concetto di “libero” che non riusciamo a comprendere, perciò chiediamo aiuto a Stasi ed ai suoi giureconsulti: “libero” nel senso “senza manette ai polsi” o “fuori da qualsiasi gattabuia” oppure “libero” nel senso che se tu mi domandi di cipolle, io sono libero – appunto – di risponderti di finocchi?
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«Il Comune presenzierà con le sue massime rappresentanze tutte le udienze relative a questa vicenda. In ogni caso, in un modo o nell’altro, quell’area tornerà a disposizione della comunità. Vi terrò aggiornati».
Francamente ci annoia entrare nel merito politico della causa pendente nel Tribunale di Castrovillari tra un privato rossanese e il Comune di Corigliano-Rossano circa la titolarità di tre ettari di terreno su cui sorge un vecchio palazzetto dello sport oggi ridotto a un cesso.
D’altronde nel merito politico non v’entra tale Stasi, per cui non vediamo alcuna ragione al mondo per andare a ficcarci noialtri. Sarebbe invece interessante, ma in questo caso il sindaco dovrebbe essere un politico vero e non già un mero personaggetto politico della baracca di Facebook.
Resta un dato di fatto: politica o non politica, qui c’è una causa civile d’usucapione intentata da un privato rossanese contro il Comune, e le cause si vincono o si perdono nei tribunali e nei vari gradi di giudizio.
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A scanso di qualsivoglia equivoco, noi speriamo che il Comune di Corigliano-Rossano la vinca questa causa, e per questo siamo disposti persino a fare il tifo agl’interrogatori liberi di tale Stasi, basterà solo che egli ci avvisi con qualche ora d’anticipo e noi ci saremo con le bandiere, gli striscioni e le ragazze pon pon davanti a quell’aula del Tribunale della Repubblica.
Che tale Stasi col suo consueto post quotidiano da tribuno del popolo, oggi ha fatto diventare tribunale del popolo. O meglio: di quel popolino attraverso il quale è da tempo alla disperata ricerca d’un consenso politico che gli è franato sotto i piedi non appena il popolo ha capito… direttore@altrepagine.it