Parlando coi finanzieri hanno ricostruito quanto successo in quei mesi e hanno incastrato il sindaco di Trebisacce, Franco Mundo (foto), sulle irregolarità – non vere – riscontrate durante gli scrutini elettorali alle Regionali calabresi del 28 gennaio 2020, nel tentativo giudiziario da parte dello stesso Mundo d’estromettere il consigliere regionale eletto nella lista “Io resto in Calabria” Graziano Di Natale.
Già, ma chi sono? Paradossale, perché sono le persone ch’erano state contattate proprio da Mundo per il suo… piano.
Sono due le dichiarazioni più significative riportate negli atti dell’inchiesta “Mayor” coordinata dalla Procura di Castrovillari. Nel primo caso, il testimone riferisce:
«Dopo le elezioni, Mundo mi ha chiamato, dicendomi che doveva presentare un ricorso elettorale contro la proclamazione degli eletti e con riferimento alla sua candidatura, chiedendomi se ero a conoscenza di brogli elettorali nelle sezioni del lato tirrenico e se ero disponibile a firmare delle dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà relativamente a questi brogli.
Io gli dissi che non ero a conoscenza e che non avrei firmato nulla. Ad inizio aprile 2020, Mundo Franco mi inviò, via whatsapp, un modello di dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà relativo ad irregolarità avvenute nelle sezioni del lato tirrenico».
L’uomo, però, fece resistenza nonostante Mundo lo avesse rassicurato del fatto che «non vi era pericolo perché il Tar non avrebbe fatto alcuna indagine». Alla fine non firmò alcuna dichiarazione.
Nel secondo caso, il rappresentante di Lista del Pd, indicato nella sezione elettorale n. 1 del Comune di Trebisacce, relativamente alle posizioni di Cerchiara e Catera, aveva detto alla Finanza:
«Ricordo con precisione che in essa era riportato il fatto che Cerchiara e Catera non erano presenti alle operazioni di scrutinio nella predetta sezione. Quindi rappresentai al sindaco che detta circostanza non rappresentava la realtà in quanto gli stessi Catera e Cerchiara erano stati di fatto presenti all’interno della sezione n. 1».
Così, secondo quanto dichiarato dalla persona sentita a sommarie informazioni,
«Il sindaco insisteva nel farmi dichiarare che Catera e Cerchiara non erano presenti a dette operazioni e che io gli feci presente che non potevo firmare una dichiarazione del genere. Quindi disconoscevo completamente il contenuto sopra testualmente indicato probabilmente modificato a seguito dell’opposizione alla mia firma».
Secondo il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Castrovillari Simone Falerno, il magistrato che ha assegnato Mundo agli arresti domiciliari, «non si può tralasciare il contenuto delle intercettazioni, da cui si evince la precisa consapevolezza dell’apporto istigatorio di Mundo alla formazione delle false dichiarazioni».
Il sindaco, infatti, il 5 maggio del 2020, rimproverato dalla sua interlocutrice per le sue condotte, disse:
«Eh va bè non mi accusano di furto, se ho utilizzato un atto falso mi piglio una condanna».
E la donna replica:
«Potevi evitare diciamo, no non ci sta, non è una bella cosa».
E il sindaco annuisce:
«No non è una bella cosa, ma io è una cosa che dovevo fare questa, poi ne parliamo…». redazione@altrepagine.it
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