Lo scorso mese di febbraio erano stati tutti condannati dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Castrovillari Lelio Festa, il quale li aveva riconosciuti colpevoli d’aver costituito un’associazione per delinquere finalizzata a truccare le aste giudiziarie nello stesso palazzo di giustizia del Pollino.

Il togato aveva giudicato 7 degli 8 imputati col rito abbreviato per come richiesto dai primi. Ai 7 giudicati a Castrovillari (nell’inchiesta risultano indagate altre 40 persone per le quali potrebbe presto essere chiesto il processo) e a un imputato giudicato invece dal Tribunale di Salerno, erano stati inflitti oltre 24 anni di carcere complessivi.

A ricorrere contro la sentenza di primo grado erano stati sia gli avvocati difensori sia il pubblico ministero di quel processo, Luca Primicerio. Il magistrato requirente evidentemente non era uscito soddisfatto dopo quel verdetto.

Nelle ultime ore è stato fissato il processo di secondo grado, che si celebrerà dinanzi ai giudici della seconda sezione penale della Corte d’Appello di Catanzaro (foto in alto) il prossimo 19 ottobre.

White collar 

Si tratta del processo denominato White collar (colletto bianco) su una consistente serie di presunti illeciti relativi alla gestione delle aste giudiziarie nel Tribunale di Castrovillari ad opera di noti avvocati, commercialisti ed agronomi di Corigliano-Rossano e non solo, in combutta con spregiudicati imprenditori della città jonica e della Sibaritide.

Le condanne di primo grado a Castrovillari

Giuseppe Andrea Zangaro, 44 anni, dipendente del Comune di Corigliano-Rossano con funzione di cancelliere nell’ufficio del Giudice di pace coriglianese, dallo scoppio dell’inchiesta sospeso da parte del Comune (difeso dagli avvocati Maurizio Minnicelli e Francesco Paolo Oranges del foro di Castrovillari): 7 anni e undici mesi di reclusione; Giorgio Alfonso Le Pera, 49 anni, agronomo, (difeso dall’avvocato Giovanni Scatozza del foro di Castrovillari): 2 anni e quattro mesi;

Andrea Zangaro

Carmine Placonà, 50 anni, imprenditore (difeso dagli avvocati Maurizio Minnicelli e Francesco Sammarro del foro di Castrovillari): 1 anno e quattro mesi; Alfonso Cesare Petrone, 61 anni, avvocato (difeso dai colleghi Giovanni Zagarese e Gisella Santelli del foro di Castrovillari): 2 anni e quattro mesi; Luisa Faillace, 41 anni, avvocato (difesa dai colleghi Luca e Michele Donadio del foro di Castrovillari): 3 anni e tre mesi;

Alfonso Petrone

Giovanni Romano, 54 anni, commercialista (difeso dagli avvocati Antonio Pucci del foro di Castrovillari ed Enzo Belvedere del foro di Cosenza): 1 anno e dieci mesi (l’unico con pena sospesa); Antonio Guarino, 55 anni, imprenditore (difeso dall’avvocato Pasquale Di Iacovo del foro di Castrovillari): 1 anno.

Altre due condanne a Salerno 

Nel processo stralcio celebratosi al Tribunale di Salerno erano stati condannati Giuseppe Andrea Zangaro – a 4 anni e sei mesi – e l’avvocato coriglianese Carlo Cardile, 50 anni (difeso dall’avvocato Ettore Zagarese del foro di Castrovillari), a 4 anni e tre mesi.

Per alcuni capi d’imputazione che coinvolgevano assieme Zangaro e Cardile il processo era stato trasferito nel tribunale campano che ha la competenza giurisdizionale per i reati che coinvolgono esponenti della magistratura appartenenti al distretto di Corte d’appello di Catanzaro.

Carlo Cardile

Cardile, infatti, oltre che essere avvocato del foro di Castrovillari, da anni ricopre l’incarico di giudice onorario nel Tribunale di Crotone. Il loro processo di secondo grado si terrà dunque dinanzi ai giudici della Corte d’appello salernitana. direttore@altrepagine.it

Di FABIO BUONOFIGLIO

Classe 1974. Spirito libero, animo inquieto e ribelle. Giornalista. Negli ultimi 25 anni collaboratore e redattore di diverse testate quotidiane e periodiche regionali nel Lazio e nella sua Calabria. Nel 2011 fonda AltrePagine, la propria creatura giornalistica che da allora dirige con grande passione.

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