L’Audi A3 intercettata dai carabinieri in un’autocarrozzeria, dove la moglie del ricercato l’aveva portata di tutta fretta per sostituire i vetri frantumati a bastonate dallo sparato
Chi dal balcone di casa ha assistito a quella terribile manciata di minuti, racconta che, proprio mentre il rivale gli sparava addosso, l’altro armato di bastone gli spaccava il vetro posteriore e i finestrini dell’auto anziché cercare riparo dai colpi di pistola.
Scene temerarie dall’una e dall’altra parte quelle vissute ieri mattina lungo la centralissima Via Nazionale allo Scalo coriglianese di Corigliano-Rossano. Dove poteva rimanere suo malgrado coinvolta, ferita o peggio, qualunque persona passasse in quel momento da lì, e dove il fuoco di quella calibro 7,65 ha invece bucato la vetrina d’un negozio, il vetro di un’auto parcheggiata, la motocicletta della vittima e il suo torace.
Pasquale Semeraro ha buscato solo e soltanto uno dei tanti colpi esplosigli contro, e gli è andata bene. La pallottola non ha intaccato alcun organo vitale, e il barista 34enne s’è salvato dalla tempesta di piombo lui indirizzata. È ancora in ospedale.
Dell’altro, invece, ancora non c’è traccia. I carabinieri sanno perfettamente chi è. Le telecamere di videosorveglianza disseminate su Via Nazionale hanno infatti ripreso e immortalato tutto quanto l’inferno avvenuto. Compresa l’auto del ricercato. Che nella serata di ieri è stata rintracciata e sequestrata dai carabinieri della locale Compagnia, che dal mezzogiorno di fuoco di ieri indagano sul fatto.
La vettura è un’Audi A3 blu. Si trovava parcheggiata in un’autocarrozzeria locale. A portarla lì sarebbe stata la moglie del ricercato, per farsi sostituire e in fretta i cristalli frantumati da Pasquale Semeraro qualche ora prima durante il concitato duello stradale col marito.
Di lui però nemmeno l’ombra. È sparito dai radar subito dopo essere fulmineamente fuggito da Via Nazionale, poco dopo le 11,30 di ieri mattina. Nessuno sa dove sia andato a nascondersi per sfuggire alla giustizia. Gli sbirri continuano a cercarlo, convinti che non possa essere andato troppo lontano, e ancora più convinti che il giovane si trovi imboscato proprio in qualche angolo di Corigliano-Rossano, assieme alla moglie.
Verbalizzati i racconti dei testimoni oculari del tentato omicidio, come quelli delle persone informate sui fatti circa l’ipotizzato movente di natura interpersonale, il quadro investigativo i carabinieri a quanto pare ce l’hanno già ben chiaro. redazione@altrepagine.it