Udienza preliminare già fissata dal giudice per il 5 aprile prossimo, mentre il principale indagato partecipa al concorso per diventare comandante e un altro viene addirittura “promosso”

Dovranno comparire il prossimo 5 aprile 2022 dinanzi al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Castrovillari, Simone Falerno, cui spetterà decidere se dovranno andare a processo o meno.

Processo che il sostituto procuratore Flavio Serracchiani ha sollecitato nei confronti di tutt’e 9 gl’indagati, attraverso la richiesta di rinvio a giudizio allegata alla fissazione dell’udienza preliminare da parte dello stesso gip.

Lo scorso 25 giugno il magistrato inquirente aveva fatto notificare l’avviso di conclusione delle indagini preliminari ai 9 dipendenti comunali di Corigliano-Rossano travolti dal terremoto giudiziario che il 17 maggio ha interessato il Comando rossanese della polizia municipale.

Ecco chi sono i 9 indagati che rischiano il processo 

Si tratta delle due figure di vertice della polizia locale rossanese, il maggiore Pietro Pirillo, vicecomandante del Corpo, e l’ispettore Fabio Marcello Milione, del segretario generale del Comune Paolo Lo Moro, già dirigente amministrativo del Settore di Polizia locale (poi passato di mano al dirigente Antonio Le Fosse), e dei vigili urbani – tutti in servizio nel Comando rossanese – Domenico Forte, Leonardo Aurelio, Antonio Giardino, Angela Barbara Lo Prete, Raffaella Federico e Antonio Sapia (nella foto in alto: a sinistra Pirillo, a destra Lo Moro).

L’ispettore Milione

A maggio, nei confronti di tutt’e 9, il pubblico ministero Serracchiani aveva richiesto al giudice per le indagini preliminari castrovillarese, Biagio Politano, l’emissione d’una ordinanza applicativa di misure cautelari d’arresto.

Il primo giudice però, letti gli atti d’accusa, spiccò solo e soltanto un provvedimento cautelare di natura interdittiva nei confronti del principale accusato, il maggiore Pirillo, sospeso dal servizio per tre mesi, scaduti lo scorso 17 agosto.

Per Pirillo il magistrato inquirente aveva sollecitato l’arresto in carcere, come per il segretario comunale Lo Moro. Per l’ispettore Milione e gli altri 6 vigili, invece, la richiesta della pubblica accusa era d’arresti domiciliari.

Le rinnovate richieste d’arresto invocate ai giudici di Catanzaro 

Le medesime richieste d’arresto erano state poi avanzate dallo stesso pm Serrachiani attraverso un motivato ricorso ai giudici del Tribunale del riesame di Catanzaro. Al cospetto dei quali lo scorso 14 ottobre s’è tenuta l’udienza del caso, in merito alla quale gli stessi giudici – che s’erano riservati la decisione – ad oggi ancora non si sono pronunciati.   

Il Tribunale di Castrovillari

Le accuse: truffa allo Stato e falsi atti pubblici 

Nell’inchiesta, condotta “sul campo” dalla guardia di finanza tra i mesi di luglio ed agosto dell’anno scorso attraverso telecamere “spia” installate in prossimità dei dispositivi marcatempo collocati nel Comando rossanese dei vigili, servizi d’osservazione e pedinamento, disamina della documentazione acquisita in Comune e testimonianze di persone informate sui fatti, le fiamme gialle avevano ricostruito e poi documentato al magistrato inquirente innanzitutto il comportamento del vicecomandante Pirillo.

Di cui sarebbero stati accertati numerosi episodi d’assenteismo, d’illegittimo e ingiustificato allontanamento dal luogo di lavoro e di falsa auto-attestazione della presenza in servizio. Per questo, Pirillo è accusato di truffa aggravata ai danni dello Stato e fraudolenta attestazione della propria presenza in servizio.

I vigili Forte, Aurelio, Giardino, Lo Prete, Federico e Sapia sono accusati di concorso nel reato, d’avergli cioè “tenuto il sacco”. Come? Usando il badge del loro “capo” per farlo figurare presente in servizio quando in realtà era assente.

Una sequenza delle indagini delle fiamme gialle

La commissione di concorso incriminata

Nel corso delle indagini era stata inoltre accertata la falsità materiale d’alcuni verbali redatti dalla commissione giudicatrice di concorso nominata dalla giunta del sindaco Flavio Stasi per procedere all’assunzione di vigili temporanei nel periodo estivo. La commissione era composta da Pirillo, dal segretario comunale Lo Moro e dall’ispettore Milione. E proprio Lo Moro e Milione sono accusati d’avere falsamente certificato la presenza di Pirillo, in realtà assente durante le riunioni della commissione concorsuale.

Pirillo ammesso al concorso per diventare comandante e Sapia “fresco di nomina” per un incarico di responsabilità

Frattanto nei giorni scorsi il Comune ha reso pubblici i nomi degli ammessi e degli esclusi a partecipare all’imminente concorso bandito per l’assunzione del Comandante e Dirigente della Polizia locale. E tra gli ammessi – benché con riserva – figura pure quello del maggiore Pirillo.

Mentre proprio l’altro ieri il dirigente comunale del Settore Polizia municipale, Antonio Le Fosse, attraverso un’apposita determina ha addirittura promosso uno dei vigili indagati, Antonio Sapia, assegnandogli uno specifico incarico di responsabilità per l’organizzazione, il funzionamento, l’istruttoria del procedimento e la predisposizione dell’atto conclusivo l’istruttoria degli accertamenti di polizia, le informazioni e le notifiche, nonché il coordinamento del personale assegnato a tali servizi specialistici nell’area urbana di Rossano.

Gl’indagati sono difesi dagli avvocati Maurizio Minnicelli, Francesco Capristo, Francesco Nicoletti, Ettore Zagarese e Aldo Zagarese del foro di Castrovillari, e dall’avvocato Aldo Ferraro del foro di Lamezia Terme. direttore@altrepagine.it 

Di FABIO BUONOFIGLIO

Classe 1974. Spirito libero, animo inquieto e ribelle. Giornalista. Negli ultimi 25 anni collaboratore e redattore di diverse testate quotidiane e periodiche regionali nel Lazio e nella sua Calabria. Nel 2011 fonda AltrePagine, la propria creatura giornalistica che da allora dirige con grande passione.

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