Accompagnato dal suo avvocato difensore, è comparso stamane davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Castrovillari per difendersi dall’accusa d’avere stalkerizzato la propria ex compagna.
Si tratta d’un maresciallo dei vigili urbani di Corigliano-Rossano. Destinatario, nei giorni scorsi, d’un provvedimento cautelare di divieto d’avvicinamento alla presunta vittima e di divieto di frequentazione dei luoghi abitualmente frequentati dalla stessa supposta parte offesa.
La donna, C.B., 43enne di Schiavonea, nelle scorse settimane aveva denunciato l’uomo, V.P., di 58 anni, accusandolo d’averla pedinata appostandosi nei pressi della sua abitazione e nei luoghi frequentati dalla donna, d’averla tempestata di chiamate e messaggi telefonici dal carattere offensivo, d’averle impedito di intrattenere serenamente le relazioni sociali, d’averla denigrata con chi egli pensava che avesse intrapreso un rapporto sentimentale con l’ex e d’averla minacciata di diffamarla con amici e conoscenti.
Il maresciallo è stato sottoposto all’interrogatorio di garanzia da parte del giudice Biagio Politano, assistito e difeso dall’avvocato Pasquale Di Iacovo del locale foro.
L’uomo ha chiarito il significato della messaggistica allegata in denuncia dalla donna, e quali sono state le reali motivazioni che l’hanno indotto ad inviarle i messaggi telefonici, escludendo però conversazioni telefoniche vocali e d’averla pedinata, denigrata e minacciata.
Lui l’aveva già denunciata per le sue continue richieste di denaro
Al termine dell’interrogatorio, l’avvocato Di Iacovo ha esibito e depositato agli atti d’indagine una serie di documenti, tra cui due denunce per estorsione che il maresciallo già in passato aveva sporto nei confronti della donna, poiché sarebbe stata proprio quest’ultima ad avanzare nei suoi confronti varie richieste di denaro, minacciandolo che qualora non glielo avesse dato, lei l’avrebbe denunciato per stalking utilizzando un testimone compiacente.
Il difensore ha inoltre esibito e depositato agli atti i turni di servizio del maresciallo dei vigili, dai quali risulta che lo stesso non frequentava i luoghi circostanti l’abitazione dell’ex per pedinarla o per appostarsi minacciosamente, ma soltanto perché era stato comandato ad appostarsi in quei luoghi per controllare l’eventuale abbandono indiscriminato di rifiuti. redazione@altrepagine.it