Ad Amendolara è finito ai domiciliari il pregiudicato Giuseppe Adduci
In due sono stati arrestati dai carabinieri e sono finiti ai domiciliari, a Cassano Jonio e ad Amendolara, per i rispettivi “vecchi conti” con la giustizia.
A Cassano è toccato a Battista Iannicelli di 58 anni, fratello di Peppe Iannicelli ucciso nel gennaio del 2014 nel triplice omicidio ove perse la vita pure il nipotino, il piccolo Nicola “Cocò” Campolongo.
Battista nel 2012 venne arrestato dai carabinieri per resistenza a pubblico ufficiale durante un controllo della circolazione stradale. Nella circostanza spintonò un giovane carabiniere che gli aveva chiesto i documenti personali e quelli dell’autovettura di cui era alla guida.
Per quel fatto dovrà adesso scontare una pena residua, relativa alla condanna oramai passata definitivamente in giudicato, pari a un anno e cinque mesi di reclusione agli arresti domiciliari.
Per Giuseppe Adduci, 61enne di Amendolara, il Tribunale di sorveglianza di Catanzaro ha emesso un provvedimento restrittivo relativo a un cumulo di pene per vecchi reati di resistenza, lesioni personali e porto d’oggetti atti ad offendere commessi tra il 2014 e il 2016.
Nel 2014 aveva importunato i dipendenti d’una tabaccheria del suo paese, opponendo poi resistenza a una pattuglia della polizia municipale intervenuta per sedare gli animi. Nel 2016 tentò di farsi consegnare dei pacchetti di sigarette dal titolare della medesima tabaccheria, e, a seguito del rifiuto, l’aveva raggiunto nel retrobottega tentando d’aggredirlo con un coltellino.
Pure Adduci adesso dovrà scontare poco più d’un anno di reclusione agli arresti domiciliari. redazione@altrepagine.it