Da un comizio del 2016 dell’ex sindaco – oggi mentore dell’attuale – emergono gravi accuse. Confermate da carte recentissime…
Correva la primavera dell’anno del Signore 2016, in quel del Comune di Rossano non ancora fuso con Corigliano.
Da lì a pochi giorni, i cittadini-elettori sarebbero stati chiamati alle urne per eleggere il nuovo sindaco. Tra i candidati in lizza, v’erano l’attuale sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, e il suo mentore politico Tonino Caracciolo, che sindaco di Rossano lo era stato già tra gli anni Ottanta e i primi anni Novanta (i due insieme nella foto d’apertura).
Nessuno dei due andò al ballottaggio – che fu affare tra Ernesto Rapani e Stefano Mascaro, quest’ultimo poi eletto sindaco – ma Caracciolo e Stasi, 6 anni or sono, non erano affatto “zio” e “nipote” prediletti come adesso, anzi.
Dagli archivi di AltrePagine è infatti spuntato fuori un pezzo di comizio di Caracciolo, che a tal proposito la dice lunga assai…
Aveva ragione o aveva torto il grande vecchio della politica rossanese?
Ve lo diciamo noi: aveva ragione.
L’attuale sindaco di Corigliano-Rossano, infatti, solo e soltanto un paio di settimane fa ha completato la pratica di condono edilizio della propria abitazione. Abusiva.
Era la casa del nonno, adesso è sua e vi abita con la propria compagna e la loro figlioletta nata l’estate scorsa.
La pratica di condono era stata avviata nel lontanissimo 1986, ben 36 anni fa, quando il piccolo Flavio aveva appena 3 anni d’età. Nessuno della sua famiglia, però, aveva più completato l’istanza, pagando quanto previsto dalla sanatoria edilizia e gli oneri d’urbanizzazione.
All’attuale sindaco è probabile che in tempi assai recenti dev’essere servito il permesso edilizio, da esibire o magari da allegare ad altra documentazione lui utile.
E finalmente quell’abuso di famiglia è stato sanato! Applausi. Ed auguri. direttore@altrepagine.it